TREKKING nella natura del LINAS
Piazzale GIARRANAS (360
m s/l/m) - Cime del SANTU MIALI
(Su Cùcuru de sa Cresia 1057 m s/l/m, Sa Pinneta de Mesu o Su Cùcuru
de Mesu 1062 m s/l/m,
Sa Pinneta de Tuvarutas o Su Cùcuru de Tuvarutas 1047 m s/l/m,
Sa Punta de Genn e Àrcuis 1033 m s/l/m) Cùcuru Frissa
(924 m s/l/m)
Dalla
cascata della Spendula andiamo verso Villacidro,
alla croce di SEDDANUS saliamo verso limpianto di potabilizzazione dellE.S.A.F., quindi a Giarranas (Genn' 'e Arra'), nel piazzale delle antenne.
Qui, sotto le Campanas de
Sisinni Conti (540 m s/l/m) lasciamo le auto e proseguiramo a piedi.
Alcuni cartelli ci indicano il percorso
(Cartina)
Seguiamo il sentiero 108, che dallo sbarramento della diga sul rio Coxinas conduce alle punte di S. Miali (1062 m s/l/m).
Il percorso è agevole, si segue una stradina lungo la condotta che va alla diga.
I tornanti si snodano tra una suggestiva copertura di macchia mediterranea, lecci, sughere e ginepri.
Dall'alto ammiriamo, tra splendide rocce granitiche, il corso del rio Coxinas che precipita rumorosamente con improvvise cascatelle, laghetti, dirupi, volteggi, forre, e più a valle forma la cascata Sa Spendula.
Un po prima dello sbarramento in cemento armato, dobbiamo deviare a sinistra su un ripido sentiero che ci conduce sopra linvaso.
Questo tratto è molto suggestivo: le rocce assumono sembianze volti umani (s'Arroca de Ballanconi), fattezze di animali (s'Arra' e su Caboru), mostri d'ogni specie cangianti con il moto del sole.
Indugiamo qualche minuto, anche per smaltire il fiatone provocato dal forte dislivello appena superato.
Seguiamo la strada che porta alla CANTINA DI COXINAS.
Da questo punto ci inoltriamo nel fitto bosco, ma la strada è
larga e agevole, andiamo verso Sa Gora de Pau, il principale
torrentello che origina il rio Coxinas. Ci arrampichiamo su un sentierino
fino a Punta S. Miali.
In
realtà S. Miali è un altopiano arrotondato con diverse cime,
tutte sopra i mille metri di quota.
Il punto più elevato è Su Cùcuru de Mesu chiamato anche Sa Pinneta
de Mesu, con 1062 m s/l/m.
Pinneta è il nome in sardo di capanna; ancora oggi in quella
località si vedono i resti di muretti di pietre a secco, costruiti per proteggere
dall'impetuosità del vento. Erano ricoveri dei pastori
che tenevano i loro greggi in quellaltopiano.
Il percorso è agevole, da percorrere in 3 ore e 30
landata, 2 ore e 30 il ritorno.
Il dislivello da superare è di 700 m.
Si possono ammirare le rocce a picco dove nidificano
colonie di falchi, le guglie di rocce sagomate dal vento
e dallacqua,
il rio Coxinas che rumoreggia saltellando,
il fitto bosco di lecci;
più in alto in primavera, numerose margheritine, zafferano selvatico,
e soprattutto limmensa distesa di timo che
al calpestio esala una forte fragranza.
Dai 1000 m s/l/m con lo sguardo possiamo spaziare per la distesa
del Campidano e, se la trasparenza dellaria lo permette, oltre il
golfo di Oristano, per il mare occidentale.
Nellalto crinale si possono individuare ancora i ruderi
di un vecchio eremo di frati (S. MICHELE) che avevano scelto la solitudine,
la vita di sacrificio per dedicarsi a Dio.
Dalle cime
del Santu Miali, possiamo continuare per il SENTIERO 107, passare per Genna
Farraceus (694 m s/l/m) e raggiungere il parcheggio del Parco comunale di
Gonnosfanadiga di Perda de Pibera (350 m s/l/m).
Il percorso è facile e poco impegnativo, digrada di oltre 700 m.
Si può portare a termine in 2 ore (2 ore e 30 per il percorso
inverso).
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