"Dense
di celidonie e di spineti / le rocce mi si drizzano davanti / come uno
strano popolo d'atleti / pietrificato per virtù d'incanti..."
Chi non ha udito o letto, almeno una volta, questi versi di G. D'Annunzio
dedicati alla Spendula?
Meno persone conoscono gli struggenti versi di Celeste Frigau,
sempre sulla celebre cascata:
"La Spendula è per bellezza conosciuta
/ da tanta gente sarà sempre ricordata / sul granito lacqua
scorre e non è muta / furioso è il vento della bellissima
Cascata. // Nel cuor mio sempre lho avuta / da lontan non lho
ancor dimenticata / un dì lho salutata e sono andato via
/ portando nel mio cuor tristezza e nostalgia."
Ecco,
questa vuole essere un'antologia di poesie, non completa né definitiva
(ci aiutino i lettori a portare a compimento il lavoro)
di coloro che hanno prestato la loro musa per descrivere Villacidro,
senza sindacare tra autori celebri e sconosciuti, o su poesie più
o meno belle.
Manca la prosa.
Ci è piaciuto abbinare
le poesie ai luoghi cantati.
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