TREKKING nella natura incontaminata del LINAS
Cantina Ferraris (367 m s/l/m) Ovile Linas (724 m s/l/m)
Chi arriva da Villasor
nella SS 196, dopo le prime case di Villacidro, deve andare a sinistra.
(cartina)
Chi proviene dalla SS 131, attraverso S. Gavino, deve proseguire sulla
strada provinciale S. Gavino-Villacidro fino al semaforo; qui
a sinistra per via Nazionale; in prossimità delluscita
del paese, verso Villasor, deve voltare sulla destra.
Da qui in poi sarà facile proseguire seguendo lindicazione del
cartello Montimannu. Si deve superare la diga sul fiume
Leni, costeggiare il lago. Dopo il primo ponte si gira a
destra come indica il cartello Montimannu.
Al termine della strada asfaltata, dopo il ponte sul Leni, a destra si entra
nel Demanio Foreste Montimannu, alcuni cartelli lo indicano.
La strada prosegue nel bosco; bisogna superare lantica laveria di
Canale Serci, il vivaio per rimboschimento della forestale di Camp
e Isca o Sròbua.
Si arriva poi in un pianoro presso lovile di Cantina Ferraris
(367 m s/l/m).
Dal piazzale di Cantina Ferraris, in località Magusu,
risalire il rio Cannisoni (il nuovo nome che ora prende il rio
Leni),
dapprima per un tratto di strada larga rotabile, poi allinterno
del fitto bosco,
caratterizzato da una grande quantità di muschio che ricopre in modo suggestivo rocce, massi, alberi.
Abbandonare a sinistra il sentiero 109 (quello
che conduce alle cascate di Muru Mannu), dopo un po a destra i 110
e 111 per le cime di Magusu, proseguire dritti,
attraversare il letto sassoso
del rio di Gùturu Magusu, continuare nel bosco;
allaltezza di unenorme sughera, sulla sinistra si scorgono i ruderi di IS MADAUS, o più propriamente SA BARRACA DE MAGUSU, oppure anche SU COILI MANNU.
Qui
i pastori avevano gli ovili (coilis) per capre o pecore, e i porcari, nella stagione del
ghiandatico, i recinti dei maiali, con le capanne (pinnetas) e dimoravano
in una vita dura e comunitaria.
Durante lultimo taglio della foresta di Magusu, tra il 1948-52, il posto
fu utilizzato come luogo di raccolta del legname e carbone (IMPOSTU).
Ancora
è possibile scorgere lo scivolo che agevolava il caricamento del materiale sui camion.
Risalire lungo il canale Filareddus, tra Sa Schina su
Roxinieddu (in origine SA CIUREXINA) (569 m s/l/m) a sinistra e Punta
Genna SAnei (688 m s/l/m) a destra; poi il Filari Mannu;
a
sinistra si raggiungono le rocce di punta Picioccu (così denominata
nella carta I.G.M., in realtà il vero nome è PUNTA PICIGU')
(717 m s/l/m),
qui si può ammirare la vallata dellalto rio Cannisoni sottostante
e la cascata di Muru Mannu.
Si
sale ancora,
si deve varcare una rete ed entrare in un territorio appartenente
all'Ente Foreste.
Si prosegue a Figus fino allOvile Linas (724 m s/l/m), alla Madonnina.
Poco prima, leggermente più in basso, lungo il corso
del rio Arrus Arbus è interessante fare una tappa per amminare una piccola
e incantevole cascatella.
ALTRE ESCURSIONI
Da qui è possibile:
proseguire con il sentiero 103 per Punta Perda Sa Mesa (1236 m
s/l/m), Punta Cabixetas (1202 m s/l/m), Genna Eidadi (1026
m s/l/m), sorgente Sa Scovera;
tornare a Gonnosfanadiga per il passo di Genn E Impi
(1035 m s/l/m), sentiero 102;
andare a Punta Cammedda (1214 m s/l/m) e a Punta Conca
de Sa Rutta (1103 m s/l/m), sentiero 103 e 104;
attraversare le montagne per tornare a Gonnosfanadiga presso la chiesetta
di S. Severa, sentiero 106;
recarsi allaltopiano di Oridda seguendo il sentiero
115.
Il percorso è facile; pianeggiante il primo tratto, il resto più impegnativo
per la notevole differenza di quota.
Si deve superare un dislivello
di poco più di 350 metri, in un tempo di 2 ore e 30 landata,
2 ore il ritorno.
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