A cura di Mario Mocci
l'arrivo delle belle giornate, quale migliore occasione per partire alla scoperta di luoghi selvaggi, dal fascino accattivante, senza viaggi organizzati, senza voli charter ma a pochi chilometri da casa?
Vi proponiamo, per i vostri weekend primaverili, alcuni itinerari nel territorio villacidrese o gonnese. Basterà una corda, delle buone scarpe da montagna, buona volontà e la voglia di scoprire un patrimonio inestimabile che è la natura.
Suggeriamo alcuni itinerari naturalistici per gli amanti del trekking e i numerosi gitanti che frequentano la rigogliosa foresta di Villacidro..
Buona passeggiata
Escursione a BIDDASCEMA, alle cascate di S'EGA SITZORIS
Le gole e le cascate di rio S'Ega Sitzoris e di rio
Genna Eidadi, a Nord-Ovest della vecchia
cantina di Villascema, sono meno conosciute e meno frequentate, ma altrettanto
belle e affascinanti.
La primavera è sicuramente la stagione migliore per visitare
gli innumerevoli corsi d'acqua, cascate e cascatelle.
Il percorso che descriviamo si snoda lungo Gùturu Deretu in località di Villascema.
Lasciamo l'auto nei pressi della vecchia cantina,
proseguiamo risalendo in torrente, alcuni cartelli ci aiuteranno.
Andiamo dritti, sulla sinistra del corso d'acqua.
La carrareccia che lasciamo alla destra del fiume porta
a Perda Lada, a Genna Farraceus, poi a Gonnosfanadiga.
Alla confluenza
tra i torrenti rio de Gùturu Deretu e rio S'Ega Sitzoris, proseguiamo dritti in un fitto bosco ricco di lecci, ginepri, filliree, lentischi,
corbezzoli, alcuni fichi e vari carrubi,
giunti al guado,
passiamo al lato destro, su un sentiero visibile tra la roccia granitica e
le pozze d'acqua.
Durante il tragitto troviamo vecchi ruderi di capanne e
ricoveri per animali,
vicino all'intersezione col Canale Su Prèssiu, alla nostra sinistra sotto le cime di Genna Magusu e Maguseddu
(992 m s/l/m ), c'è anche l'ultimo
ovile della zona.
Saliamo ancora seguendo il torrente.
Il territorio si fa aspro, con gole selvagge, miriadi di cascatelle,
maestosi campanili e picchi granitici, ripidi costoni e canali verdeggianti.
Il cammino si fa difficoltoso, ma più interessante.
Tenendoci sempre alla destra degli ovili si può scegliere
di seguire un sentierino che porta a monte del ruscello,
o di inoltrarci nella gola, sotto le ripide pareti rossastre
dei campanili e le pozze d'acqua, certo la strada è impervia e difficoltosa
(è consigliabile portarsi una corda), ma senz'altro più interessante
e affascinante tra salti d'acqua, rapide, cateratte, laghetti, rivoli che formano
un fantastico scenario.
Dopo
un po', giungiamo alla cascata, meta della nostra gita.
S'Ega Sitzoris ha un salto di circa 30 metri ed è sovrastata a monte da contigui scivoli
d'acqua ondulati con varie marmitte per altri 40 metri .
Siamo in un teatro naturale tra verdissimi
oleandri, lecci, filliree, ontani, agrifogli e ginepri.
Per raggiungere la parte alta della cascata, bisogna risalire
il fondo del canale pietroso, portarsi sul sentiero di mezza costa, aggirare
il costone e ridiscendere fino agli scivoli con le quattro forre d'acqua.
Gli instancabili che volessero proseguire dopo una sosta per il pranzo, possono riprendere il sentiero lungo Rio Genna Eidadi, che scende dal Linas verso il versante Est di Acqua Zinnigas (1.136 m s/l/m) e Scrachininus.
Più avanti si potrà vedere la cascata di "Sa
Mamacua", detta così perché è seminascosta tra gli
agrifogli.
Ancora più in alto, sempre sul Rio Genna Eidadi vi è
un'altra caratteristica cascata , non molto alta, ma larga vari metri, uno scorcio
suggestivo;
poi altre cascatelle di tre,
cinque e dieci metri tra la splendida
vegetazione che fa da cornice.
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