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TREKKING PER TUTTI

A cura di Mario Mocci

Trekking in Sardegna

l'arrivo delle belle giornate, quale migliore occasione per partire alla scoperta di luoghi selvaggi, dal fascino accattivante, senza viaggi organizzati, senza voli charter ma a pochi chilometri da casa?
Vi proponiamo, per i vostri weekend primaverili, alcuni itinerari nel territorio villacidrese o gonnese. Basterà una corda, delle buone scarpe da montagna, buona volontà e la voglia di scoprire un patrimonio inestimabile che è la natura.
Suggeriamo alcuni itinerari naturalistici per gli amanti del trekking e i numerosi gitanti che frequentano la rigogliosa foresta di Villacidro..

Buona passeggiata


Escursione a MAGUSU

109 Siamo in partenza per esplorare il gruppo montuoso del Magusu dalle pendici di Acqua Zinnigas a Maguseddu, dal Magusu Mannu a Caròngius Longus.

Il vasto territorio di Magusu e la sua foresta è ritenuto dagli amanti del trekking tra le aree più aspre e impervie di tutta la catena montuosa del Sud Sardegna.
I profondi canaloni sassosi, i gùturus con pareti a strapiombo, le concas e le punte dai costoni inaccessibili, le creste e i crinali frastagliati con decine e decine di guglie, torri e picchi granitici, monumenti rocciosi scolpiti nel tempo, creano uno scenario unico incantevole.

Non esiste certezza circa il significato del nome Magusu. Per molti, il termine risale a “Magus” (Maghi) come ad indicare una montagna magica, piena di grandi silenzi e un pizzico di mistero; per altri indica un circolo megalitico, altri ancora si rifanno a “Magusa”, la ginestra domestica (sa tiria).
Il monte Magusu per i villacidresi, come il monte Linas per i gonnesi, rievoca luoghi mitici, vecchie leggende, storie fatte di caprari, cacciatori, carbonai e boscaioli, tramandate fino ai nostri giorni in un alone di mistero.

Si può giungere a Magusu da vari versanti, uno dei più facili e frequentati è quello da Villascema e Gùturu Deretu, o ancora dalla valle del Rio S’Ega Sitzoris, gli accessi principali sono da Gùturu de Terra e da Canale su Prèssiu.
Noi percorreremo l'itinerario più conosciuto, che parte dal versante opposto, dalla radura di Magusu.
Alla ex cantina Ferraris lasciamo l'auto e proseguiamo a piedi.
Risaliamo la sterrata sul Rio Cannisoni (sentiero 109) fino a superare una piccola scarpata rocciosa, ci inoltriamo nel bosco di lecci e raggiungiamo il bivio per Gùturu Magusu (sentiero 110-111), alcuni cartelli indicano le cascate, ma non la località che noi andiamo a visitare.

Voltiamo a destra e saliamo il letto sassoso del rio Gùturu Magusu.
Lungo il corso è possibile scorgere un'antica carrareccia di carbonai ormai distrutta dalle acque del torrente, prestando attenzione si può intravedere il segnavia bianco-rosso del sentiero 110 che porta a Punta Magusu (1023 m s/l/m) da una parte e a Genna S’Ega Manna e Cùcuru Magusu (960 m s/l/m) dall’altra.

Lungo il cammino troviamo un susseguirsi di carbonaie (fogàias);
alla destra del torrente una mulattiera ben conservata con alcuni muretti in pietra ancora intatti,
ci porta in direzione Est, in un bellissimo bosco e ad una radura dove ci sono alcuni ruderi di capanne;

Attraversiamo un guado risalendo la sponda opposta.
Una serie di tornanti ci portano rapidamente in quota, al nostro fianco incontriamo sempre piazzole di carbonai, testimoni di un antico e fitto bosco.

 

Nelle immediate vicinanze di un guado, c'è un bivio.
Su una larga pietra e, se le intemperie non le hanno cancellate, troveremo delle indicazioni:
verso la sinistra si prosegue per Genna s’Ega Manna, Cùcuru Magusu e Genna Magusu;
verso destra per il canalone che giunge sotto la vetta di P.ta Magusu, e più in là a Genna Sambucu.

Per un tratto, percorriamo il sentiero-mulattiera nel fitto bosco ricresciuto lungo le pendici di Punta Magusu, nonostante i tagli dissennati dell’800 e dei primi del ‘900.
Saliamo ancora di quota con una serie di tornanti, in alto sarà possibile ammirare le alte pareti rocciose e, sui terrazzi pianeggianti, alcuni vecchi lecci.

A quota 700 m/l/m inizia un canalone erto e sassoso, quasi alpino, composto da enormi e aguzzi massi, cerchiamo risalirlo con attenzione, stando attenti a smuovere le pietre il meno possibile.
Nel canalone ci sono ancora resti di carbonaie
Siamo circondati da pareti a strapiombo e da una serie di bellissime guglie granitiche dalle forme più strane e fantasiose.

Spostandoci sulla destra, arriviamo ad un roccione che ricorda la prua di una nave, mentre verso Nord possiamo osservare le pareti di Concas de Maguseddu e le rocciose pendici spoglie di Punta Acqua Zinnigas la più alta vetta, con i suoi 1136 m s/l/m, di tutto il territorio villacidrese.

Da questo punto raggiungiamo presto la larga sella e, risalendo lungo la cresta, in breve tempo arriviamo in vetta, meta dell'escursione odierna.

P.ta Magusu è un incredibile punto di osservazione di tutto il territorio circostante.
E' possibile ammirare il gruppo del Linas con le sue cime di P.ta Cammedda, Sa Cabixetta e Perda Sa Mesa,
 le creste di Muru Mannu col monte Lisone, la piana di Oridda e Piscina Irgas, la foresta di Montimannu a Sud e la spoglia dorsale di P.ta S. Miali a Est.

Corongius Longus

Come via di ritorno possiamo scegliere
di proseguire verso Genna Sambucu, dove, nei pressi a oltre 900 s/l/m, si rinviene una galleria scavata per ricerche minerarie e ridiscendere per Corongius Longus, nei valloni lungo i tornanti di vecchi sentieri, tra costoni e pietraie fino alla valle a Cantina Ferrari;
oppure
seguire un altro itinerario, aggirando il costone roccioso, scendere da P.ta Magusu verso Est sullo splendido vallone dove sussistono vecchissimi lecci, attraversare il canalone che precipita sul Canale Rio S’Ega Manna, oltrepassare un suggestivo passaggio tra due pareti di roccia, quasi fosse una vera e propria porta.
E’ la strada per raggiungere la larga radura di Genna S’Ega Manna, che col suo fittissimo bosco fa sembrare buia anche una splendida giornata.
Genna S’Ega Manna è un punto strategico e valico importante per raggiungere Villascema, prima prendendo la mulattiera a tratti ancora visibile e proseguendo sulla carrareccia di Gùturu de Terra.

Magusu

 


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