Bocca di miniera a Canale Serci |
Canale Serci, ex laveria. |
Il territorio del Linas è molto interessante dal punto di vista minerario.
Numerose ricerche minerarie a:
Canale Serci, Gùturu Abis, Campus de Monti, Magusu, Aletzi, Montemei, Aratzu, Narti, Castangias, S'Enna de Is Forrus, S'Enna
Euddàmini, Coxinas, Villascema, Croigas, Gùturu Deretu, Genna Ferraceus,
Puali e Coloru, Su Forru de Sa Ni, Bassela, Canale Mandara, Cragasu,
una LAVERIA a Canale Serci che selezionava il minerale, sulla riva destra
del rio Leni,
e una FONDERIA in funzione dal 1740,
testimoniano unintensa attività di ricerca e di sfruttamento
del sottosuolo.
Villacidro aveva una tradizione mineraria fin dal periodo
nuragico, portata avanti nel periodo romano, pisano, ripresa nella seconda metà
del 1800 e tra le due grandi guerre del 1900.
Dal ventre dei suoi monti, fin dai tempi più antichi, si estraeva anche
lo stagno, piuttosto raro in Sardegna, il quale unito al rame era ricercatissimo
per ottenere il bronzo.
La zona più interessata era il Canale Serci, oggi
allinterno della Foresta Demaniale di Montimannu.
Nella zona di Montimannu tra Canale Serci e Sega Bogas ci
sono ancora numerose gallerie, che hanno una sezione che non supera i 2 metri
per 2, sono ancora aperte, con pericolosi fornelli di aerazione non ben individuabili
nel buio.
Si riconoscono da lontano per le discariche dei materiali di scarto.
Nel 1742 fu costruita una REALE FONDERIA
che lavorava il minerale prodotto nella zona, fino a Montevecchio, e produceva
piombo e argento.
Era la prima realtà industriale nella storia della Sardegna.
La fonderia chiuse nel 1805, ma ebbe un sussulto di vita dal
1860 al 1863, quando fu utilizzata per rifondervi circa 20 mila tonnellate
di scorie delle precedenti fusioni;
infine, dal 1887 al 1907 a monte fu costruito un nuovo stabilimento per produrre
utensili di rame.
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