L'AEROPORTO DI TRUNCONI - S'ACQUA COTTA I
- VILLACIDRO
1939 - 1940
Alla fine del 1939 in Sardegna, oltre a Elmas, che era una base aerea moderna ed attrezzata, esistevano altri tre aeroporti militari meno importanti: Alghero-Fertilia, Monserrato (riservato agli aerei da caccia) e il piccolo e scarsamente dotato campo di Olbia.
Pochi mesi prima dell'inizio delle ostilità vennero allestiti
alcuni campi di aviazione detti "campi di manovra".
Tra questi i più importanti erano senz'altro Villacidro (Trunconi)
e Decimomannu.
Vennero allestiti anche altri campi minori come Milis, Capoterra, Case Zeppara
ecc.
Nel giugno 1940, erano presenti in Sardegna un centinaio
di bombardieri, una trentina di ricognitori e una quarantina di caccia.
A Villacidro aveva sede il comando della X Brigata Aerea
Marte, composta da due stormi da bombardamento
l'8° che stazionava al campo di Trunconi e il 32° di stanza a Decimomannu,
per un totale di 70 Trimotori Savoia Marchetti SM 79, detti SPARVIERI.
Il comando della "MARTE" si trovava a Pimpisu dove
c'erano anche gli alloggi ufficiali. Comandante della Marte era il generale
Cagna, che morì proprio nel 1940.
Comandante dell'8° Stormo era il Colonnello Ferrante, sardo, nato a
La Maddalena; il 15 giugno del 1940 diede l'ordine ai suoi avieri di partire
per la prima missione di guerra contro la Corsica: lo stormo ebbe così
il suo battesimo di fuoco.
La Brigata MARTE sarà poi sciolta il 10 dicembre del 1940 e i due stormi
(l'8° e il 32°) passarono alle dirette dipendenze del Comando Aeronautico
Sardegna.
IL CAMPO DI TRUNCONI: Aeroporto N° 9 dell'Aeronautica della Regione Sardegna.
A Villacidro venne utilizzata una buona parte della pianura esistente nella zona di Trunconi. Il campo si estendeva da Funtana Stadi a Pimpisu e a alla Fattoria del Re, e da qui sino a S'Acqua Cotta.
Piantina dell'aeroporto
con rimando a foto dei vari siti
"Il temporale del
19 ottobre 1940, che ha devastato moltissime strade e fatto molte vittime
umane [nel paese], non ha minimamente guastato il campo di atterraggio che
dopo poche ore era praticabilissimo."
Fonte: Rapporti Trimestrali dell'aeroporto
di Villacidro-Aeronautica Mil.
Gli addetti alla manutenzione erano costretti ad operare all'aperto
o al massimo sotto ripari di fortuna.
Il carburante veniva pompato a mano e le bombe caricate a braccia.
Ai bordi del campo era stato allestito un punto ristoro, protetto da alcuni
teli tesi tra pali di legno, dove gli avieri potevano rifocillarsi con panini
e bibite.
Il
terreno del campo era, allora come ora, pieno di sassi e ciò (insieme alla
mancanza di vie di comunicazione tra i vari reparti, le strade malandate,
la polvere sollevata dai mezzi e dal vento, il caldo torrido dei mesi estivi)
creava notevoli difficoltà per la sopravvivenza dei pochi mezzi a disposizione
vista anche la scarsissima riserva di pezzi di ricambio e attrezzature per
la riparazione.
L'autoreparto era, infatti, costituito da una Fiat 1500 per il Comandante
di Stormo e da quattro Fiat 1100 per gli altri comandanti.
Un'altra Fiat 1100 era a disposizione del Comando aeroporto, Reparto servizi,
Ufficio amministrativo.
Per gli ufficiali erano a disposizione due autobus (un Ceirano da 25 posti
e uno SPA da 19 posti) e ogni gruppo aveva in dotazione due autocarri pesanti
con rimorchio.
Due camioncini SPA 38 venivano usati per "fare la spesa": uno era
a disposizione della mensa ufficiali e l'altro della mensa truppa.
Due autobotti da 3.500 litri venivano utilizzate per il rifornimento di acqua
potabile da Villacidro.
IL
3 GIUGNO 1940 arrivarono i primi Reparti di volo.
Gli ufficiali furono sistemati provvisoriamente a Villacidro in abitazioni
private mentre la mensa fu allestita presso la Scuola Agraria.
Fu subito requisita l'azienda agraria di Pimpisu, distante circa 5
km dal campo di aviazione, e qui furono allestiti (nella casa padronale) gli
alloggi e la mensa Ufficiali, e (nelle case coloniche adiacenti) gli alloggi
e la mensa Sottufficiali.
Anche la Fattoria Del Re, sempre a pochi chilometri dal campo, fu requisita e qui trovarono sistemazione gli uffici del Comando Aeroporto, il Reparto Servizi, l'Ufficio amministrativo e l'Autoreparto. Sempre alla Fattoria Re furono sistemati i tecnici e gli specialisti.
Per la truppa furono costruite delle baracche o furono piantate delle tende sia nelle vicinanze della Fattoria Del Re che nei pressi delle Squadriglie ai margini Nord e Ovest del campo, dietro la linea di schieramento degli aeroplani.
Una scuderia della Casa Del Re venne trasformata in cucina per la truppa e quindi fu necessaria una completa ristrutturazione sia per la diversa destinazione d'uso sia perché era molto malandata.
"Giornalmente venivano
eseguite visite di controllo per l'osservanza della pulizia e dell'igiene
dei locali, degli utensili di cucina, dell'acqua, delle carni macellale,
dei viveri in genere."
Fonte: Rapporti Trimestrali dell'aeroporto
di Villacidro-Aeronautica Mil.
Tanto a Casa del Re che a Pimpisu e S'Acqua Cotta esistevano
dei pozzi la cui acqua non dava sufficienti garanzie di potabilità per cui,
per gli usi alimentari e non solo, si preferì rifornirsi, con le due autobotti
in dotazione, direttamente dal paese.
L'acqua veniva prelevata in Piazza Lavatoio.
Le autobotti non potevano essere riempite completamente per il pessimo stato
delle strade e, per trasportare i 25.000 litri necessari per le necessità
giornaliere, ogni giorno dovevano fare dagli otto ai dieci viaggi.
Per maggior sicurezza veniva usato anche il carro potabilizzatore.
Per la truppa e il personale addetto ai
servizi furono allestite delle latrine da campo che venivano periodicamente
disinfettate con calce idrata e soluzione concentrata di creolina.
Solo all'inizio di luglio fu possibile avere un numero adeguato di docce.
Per quanto riguarda l'energia elettrica
a Casa del Re ci si collegò alla linea industriale di Vallermosa e quindi
tramite una cabina di trasformazione da 20 KW il voltaggio veniva abbassato
ai 280 volt per la trifase e a 160 volt per la monofase.
Invece a Pimpisu il fabbisogno di energia elettrica veniva garantito dalla
C.E.A (voltaggio 125-220-280 volt) la cui sezione luce assicurava anche l'illuminazione
del campo in occasione dei voli notturni.
In caso di emergenza, al trasformatore della C.E.A poteva essere allacciato
il carro potabilizzatore che era in grado di fornire una tensione di 110 volt.
Nelle
immediate adiacenze dei Comandi, degli alloggiamenti e degli uffici furono
scavate delle trincee e dei rifugi antiaerei.
Le tende, gli aeroplani, i depositi di bombe e di fusti di carburante venivano
sistematicamente mimetizzati con rami e frasche.
Per la libera uscita alcuni automezzi permettevano agli uomini di recarsi periodicamente a Cagliari: una volta la settimana gli Ufficiali, ogni quindici giorni i Sottufficiali, una volta il mese la Truppa.
L'infermeria fu in un primo tempo sistemata in alcune
tende nelle vicinanze di Casa Del Re.
In seguito, fu spostata nella Cantoniera di S'Acqua Cotta dove si trovavano
anche il Comando dell'8° Stormo e l'Ufficio Telecomunicazioni.
Ma lo spazio era tanto poco che le apparecchiature radio furono sistemate
dentro il forno del pane.
I mobili furono costruiti sul posto con legname grezzo e altri materiali di
ricupero.
Qui l'energia elettrica era assicurata dal carro officina che forniva una
tensione di 150 volt.
Come scopriranno, in seguito, anche gli americani, tutta
la zona era notoriamente malarica perché le pozze d'acqua che si formavano
nelle adiacenze del rio Leni e del rio Leonaxis
e soprattutto gli acquitrini semicaldi che si trovavano in prossimità delle
sorgenti di S'Acqua Cotta costituivano l'habitat ideale per la proliferazione
della zanzara anofele.
Per questo motivo le pozze d'acqua venivano periodicamente cosparse d'olio
bruciato e agli uomini veniva somministrato il chinino due volte la settimana.
Gli alloggi degli Ufficiali furono dotati di zanzariere e giornalmente venivano
bonificati con nebulizzazioni di liquido insetticida.
15 GIUGNO 1940
L'8° Stormo compì la sua prima missione.
Sei Sparvieri S 79 decollarono da Trunconi diretti ad Ajaccio.
A causa del cattivo tempo furono costretti a ripiegare su un campo di manovra
nei pressi del golfo di Valinco dove scaricarono il loro carico di bombe.
16 GIUGNO 1940
I francesi risposero all'incursione del giorno prima inviando cinque bombardieri
Glen Martin 167 sull'Aeroporto di Elmas.
Gravi danni subirono la palazzina del Comando, un'aviorimessa dove erano ricoverati
alcuni idrovolanti.
Furono distrutti sette ricognitori Cant Z 501 e danneggiato un bombardiere
S 79. Durante la notte gli italiani risposero bombardando il porto di Biserta,
definita dalla propaganda del Regime: "una pistola puntata contro l'Italia".
L'azione fu portata a termine da cinque Sparvieri S 79 dell'8° Stormo decollati
da Trunconi e da quattro idrovolanti Cant Z 506 partiti
dallo stagno di Elmas.
All'attacco partecipò anche il Colonnello FERRANTE.
L'obiettivo era completamente illuminato, la risposta della contraerea fu
limitata e imprecisa e i nostri aerei riuscirono a portare a termine la loro
missione senza subire perdite.
Quando si decollava di notte gli aerei partivano con un certo intervallo l'uno
dall'altro e così anche l'attacco non avveniva in formazione.
19 GIUGNO 1940
Undici S 79 dell'8° Stormo di Villacidro,
agli ordini del Colonnello FERRANTE, tornarono sulla Corsica per bombardare
l'aeroporto di Campo d'oro nei pressi di Ajaccio e il campo di manovra di
Calvi.
9 LUGLIO 1940
Nel primo pomeriggio ventidue S 79 decollarono in parte da Trunconi
e in parte da Alghero, nei pressi delle Baleari, si unirono agli altri diciotto
S 79 partiti da Decimo per sferrare un attacco alla flotta inglese partita
da Gibilterra e diretta a Malta.
L'azione era comandata dal Generale CAGNA in persona che, sorvolando le navi
nemiche, vi dirigeva sopra i nostri bombardieri.
Severe perdite furono inflitte alla flotta nemica: la portaerei Ark Royal,
sul cui ponte furono anche distrutti sette aerei, dovette rientrare a Gibilterra
per riparare i guasti e la nave da battaglia Hood che al momento era la più
grande nave da guerra del mondo, colpita da tre bombe, fu addirittura riportata
in Inghilterra perché le attrezzature della rocca di Gibilterra non erano
sufficienti a ripararne i gravi danni subiti.
Il Generale Cagna fu convocato a Roma per ricevere le congratulazioni di Mussolini.
1° AGOSTO 1940
I nostri agenti del Servizio Informazioni Militari segnalarono tempestivamente
che la flotta inglese aveva lasciato la Rocca di Gibilterra.
Il Generale CAGNA di buon mattino decollò da Decimo in ricognizione solitaria.
Avvistata la flotta nemica rientrò alla base da dove riparti alla testa di
una formazione di diciassette S 79 del 32° e dell'8° stormo decollati da Decimo,
Villacidro e Alghero.
Il contatto con le navi inglesi avvenne a Sud delle Baleari.
Gli Sparvieri, armati ciascuno con 5 bombe da 250 chili, nonostante la violenta
reazione della contraerea nemica riuscirono a d assestare qualche buon colpo.
Tuttavia, la nostra aviazione subì un duro colpo perché diversi S 79 furono
abbattuti e tra questi quello del Generale CAGNA.
Gli aerei superstiti intrapresero la via del ritorno senza il loro comandante
e alcuni seguendo il capo formazione, il cui aereo aveva la bussola danneggiata,
finirono per atterrare in Tunisia.
8 AGOSTO 1940
Il
Comando dell'Aeroporto passa dal Colonnello Vittorio FERRANTE al Colonnello
Guido BONINI.
Fonte: Rapporti Trimestrali dell'aeroporto
di Villacidro-Aeronautica Mil.
UNA DOMENICA
"Dopo
la celebrazione della S.Messa, presente tutto il personale, veniva commemorata
la gloriosa morte in combattimento del Maresciallo dell'Aria, Quadrunviro
della Rivoluzione Fascista ITALO BALBO)."
Fonte: Rapporti Trimestrali dell'aeroporto
di Villacidro-Aeronautica Mil.
28 AGOSTO 1940
"Alle
ore 09,15 una pattuglia della 19^ Squadriglia partiva per una esercitazione
di tiro di caduta e durante la fase di decollo il gregario sinistro
(equipaggio Ten. LUPANO Eugenio - Serg. Magg. Pilota CALZOLARI Giulio - 1°
Aviere Motorista MAULIANI Romeo - 1° Aviere Armiere Carboni Andrea - Aviere
Allievo R.T. VIOLA Angelo) a causa dell'irregolare funzionamento dei motori
imbardava a sinistra causando il cedimento del carrello.
L'equipaggio, munito di paracadute, rimaneva incolume."
Fonte:
Rapporti Trimestrali dell'aeroporto di Villacidro-Aeronautica Mil.
4 SETTEMBRE 1940
"Alle
ore 10,40, un apparecchio S. 79 pilotato dal Sottotenente RAGUSA Giovanni,
dal Sergente Pilota ARDIZOLA Arturo, con a bordo il 1° Aviere IANNONE Emilio,
il 1° Aviere Armiere MIGNOSA Domenico, il 1° Aviere R.T. BINNELLA Giovanni,
il Sergente Maggiore Mont.(?) MARTINO Luigi, mentre eseguiva una partenza
in pattuglia, a causa dell'irregolare funzionamento dei motori imbardava.
Dell'equipaggio, munito di paracadute, il 1° Aviere Armiere MIGNOSA Domenico
riportava una ferita lacero-contusa alla regione palmare della mano sinistra,
guaribile in 8 giorni s.c., mentre gli altri componenti rimanevano incolumi."
Fonte: Rapporti
Trimestrali dell'aeroporto di Villacidro-Aeronautica Mil.
8 SETTEMBRE 1940
Per
ordine del Comando Aeronautica della Sardegna, l'aeroporto viene smobilitato
e conseguentemente il Comando dell'8° Stormo si trasferisce in volo all'Aeroporto
N° 1, sua nuova sede, nel seguente ordine:
5 settembre = il 27° Gruppo B.T. al comando del Maggiore Pilota Michele BANCHIO
8 settembre = il 28° Gruppo B.T. al comando del Ten. Col. Pilota Pietro MORINO.
Il Comandante dello Stormo, Colonnello Pilota
Guido BONINI si trasferiva col 28° Gruppo il giorno 8 settembre e sotto la
stessa data lasciava il Comando dell'Aeroporto al Tenente Antonio GENNARI.
Durante tutto il mese di settembre si provvide
allo smistamento dei carburanti a mezzo ferrovia e delle bombe e materiale
vario a mezzo autocolonne.
Il personale venne smistato, come ordinato dal Comando Aeronautica della Sardegna,
man mano che si rendeva disponibile.
Il materiale proveniente dallo smontaggio delle costruzioni mobili fu trasportato
all'aeroporto N° 4.
Le fattorie Pimpisu e Del Re furono restituite ai rispettivi proprietari.
A presidiare l'aeroporto rimase un Nucleo del Reparto Servizi (in forza all'Aeroporto
Base N° 2) di stanza alla Cantoniera di S'Acqua Cotta.
Fonte: Rapporti Trimestrali dell'aeroporto
di Villacidro-Aeronautica Mil.
19 OTTOBRE 1940
Un violentissimo temporale si abbatte sulla zona.
Molti danni materiali (strade e abitazioni) e anche qualche vittima tra la
popolazione, nell'abitato di Villacidro.
Nessun danno al campo di atterraggio di Trunconi "che dopo poche ore
era praticabilissimo."
Fonte: Rapporti Trimestrali dell'aeroporto
di Villacidro-Aeronautica Mil.
18 NOVEMBRE 1940
Inizia
il riarmo dell'Aeroporto.
"Sono affluiti uomini e materiale per poter affrontare, nel più breve
tempo e nel miglior modo possibile, le condizioni di impiego e di vita per
i Reparti operanti in trasferimento.
Sono stati eseguiti lavori di riattamento in
costruzioni già esistenti e montate e sistemate nuove baracche adibite a magazzini,
autoreparto, alloggi, mense e magazzini di squadriglia.
I servizi logistici, rifornimenti acqua potabile
a mezzo autobotti, acquisto nei principali centri dei generi alimentari, hanno
dato risultato soddisfacente durante questo primo periodo di assestamento,
nonostante la massa notevole di personale da amministrare...
I lavori proseguono con intensità e si prevede,
tempo permettendo, che alla fine di gennaio prossimo venturo tutto sia ultimato,
salvo piccole e naturali migliorie."
Il nuovo comandante dell'Aeroporto è il Maggiore
Michele BANCHIO
Fonte:
Rapporti Trimestrali dell'aeroporto di Villacidro-Aeronautica Mil.
La foto n. 1 per cortesia sig. A. Musca
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