A cura di Dina Madau e della III-I Scuola Media Villacidro
USI E COSTUMI - LA NASCITA E IL BATTESIMO
La nascita del bambino
Sessant'anni fa, la nascita del bambino avveniva in casa in
quanto non c'erano medicine, ospedali e neppure le ostetriche.
La nonna Rosina ci racconta che in paese c'era una signora Rosa che si prestava
ad assistere le partorienti.
Il maschietto era sempre più atteso della femminuccia, perché
poteva aiutare la famiglia nel lavoro dei campi o nell'ovile, e garantire
il proseguimento della generazione.
Infatti quando due si sposavano si augurava loro di avere figli maschi.
Quando nasceva un maschietto, la madre veniva definita "meri de domu
allicchidida", invece se nasceva una femminuccia si diceva con disprezzo
"sa messaia caddozza".
Era usanza attribuire il sesso del nascituro alla forma della pancia della
madre o si pronosticava il sesso in base alla luna.
Il colore celeste contrassegnava il sesso maschile, quello rosa invece il
sesso femminile.
Il Battesimo
Il battesimo si doveva celebrare prima che il bambino compisse
gli otto giorni; se si battezzava il giorno della nascita, si diceva che veniva
liberata un'anima dal Purgatorio, per questo si faceva di tutto per battezzarlo
il giorno della nascita.
La mamma stava a casa, a letto, mentre il padre con i parenti prima andava
a prendere i padrini e poi in chiesa.
Il bambino veniva portato in braccio da una ragazzina che poteva essere parente,
amica o vicina di casa.
Finita la cerimonia si andava tutti a casa a prendere una tazza di caffe'
con un biscotto fatto in casa.
Tutto veniva fatto in modo parco e semplice, ma sincero.
Era molto sentito "su santuanni" cioe' il senso di rispetto
che si instaurava tra padrini e genitori del bambino; era un vincolo quasi
sacro.
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