A cura di Dina Madau e della III-I Scuola Media Villacidro
LE FESTE - S. BARBARA
4 dicembre
Santa Barbara
La vita
Santa
Barbara nata a Nicomedia si festeggia il 4 dicembre, ed è la festa
più importante di Villacidro.
Santa Barbara era una donna che voleva essere cristiana ma suo padre Dioscuro
voleva che si sposasse con un nobile, ella disse che era sposata con Gesù;
il padre sentendo queste parole la rinchiuse in una torre per farla riflettere
e partì per un lungo viaggio.
Nella torre c'erano due finestre e ne fece aprire dai servi una terza in memoria della Santissima Trinità. Il padre tornato dal lungo viaggio scoprì che la figlia era diventata cristiana, preso dall' ira la condusse a camminare nuda per la strade del suo paese, ma il buon Dio le mandò dal cielo un bellissimo vestito.
Così visto che non ottenne nulla , decise di portare
sua figli dall' Imperatore Romano che la condannò a morte; lo stesso
padre dannato prese la parte del boia e con una spada le tagliò la
testa .
Fatto questo scese dal cielo un fulmine che bruciò il padre.
Santa Barbara è la protettrice dei vigili del fuoco,
dei minatori, degli artiglieri e dei marinai.
I festeggiamenti
Per il giorno della festa di Santa Barbara si allestivano i
"stabeddusu" cioè i tendoni dove si vendevano i dolci;
di notte venivano i cantori che cantavano canzoni sarde come le "batorinas".
Durante la festa che durava un paio di giorni in piazza di chiesa si esponeva
lo stendardo con l'immagine della santa e iniziavano i fuochi d 'artificio
"is arrodasa".
Al sacerdote si portavano vini nuovi, maiali, dolci, agnelli
e altri doni .
Per la festa venivano anche i sacerdoti di altri paesi e per loro si preparava
un' accoglienza speciale. Si faceva anche il gioco dell'albero della cuccagna,
questo gioco veniva fatto in piazza attorno a tutta la gente.
Veniva issato un palo nella cui cima si mettevano salsicce, prosciutti, dolci, un po' di tutto. Ma non era facile arrampicarsi in esso per arrivare ai doni in quanto il palo era stato unto con strutto od olio. Tantissima gente provava ad arrivare in cima, ma non riusciva nessuno tranne uno, Chicchino Orrù, che vinceva sempre.
Per la festa di santa Barbara generalmente si ammazzava il maiale
nelle famiglie in cui veniva allevato per la provvista invernale delle carni.
I festeggiamenti religiosi
I festeggiamenti religiosi consistevano ad una processione che
coinvolgeva tutto il paese; durante la processione i gruppi sfilavano in preghiera
e la statua veniva portata in spalla dai "cunfradasa" come
tutt'ora e durante la messa si recitavano "is goggius" de
Santa Barbara che erano delle lodi in onore della santa martire patrona di
Villacidro.
G. Dessì nel suo libro più famoso "Paese d'ombre"
racconta che durante questa festa si facevano i fuochi d'artificio e le corse
dei cavalli lungo lo stradone principale in terra battuta ora chiamato Via
Roma.
Le pariglie vedevano la competizione dei cavallerizzi di Norbio e di
Ghilarza paese famoso per bravi cavalieri e bei cavalli. L'allegria si vedeva
nella faccia della gente, le donne, vecchi e bambini che con l'abito della
festa stavano addossati ai lati della via a guardare verso Funtanedda, la
parte bassa del paese, da dove i cavalli arrivavano.
Non era una gara di velocità ma di bravura, vera e propria
acrobazia, c'era gente anche alle finestre, ai balconi e persino sui tetti.
In Piazza Frontiera vi erano le bancarelle dei venditori di torroni di Tonara
e Arizzo, i venditori di biscotti e di ciambelle nelle canestre rotonde adagiate
per terra, i venditori di coltelli di Patata che mettevano per terra sopra
i mantelli neri di orbace.
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