GRUPPO FOLK CITTA' DI VILLACIDRO
A cura di Antonio Saba
Nacque
nel 1975 all'interno dell'Associazione Turistica Pro Loco, da poco ricostituita,
con lo scopo di valorizzare le tradizioni villacidresi e riscoprire il
modo di vestire e di ballare degli antenati.
Il Gruppo FOLK CITTA' DI VILLACIDRO ebbe per la prima volta il battesimo del pubblico
nella messa di mezzanotte del 25 dicembre 1976.
Durante tutto il 1975 e il 1976 lavorammo alla ricerca
di documenti, interviste alle persone più anziane del paese, in quanto negli archivi comunali non trovammo alcuna documentazione sul costume tradizionale del passato, perché
fu distrutto dall'incendio del 1950.
Dopo due anni di lavoro, risalimmo al "costume".
Venimmo in possesso a testimonianze a dir poco eccezionali, parole
di anziani che corrispondevano ai documenti ritrovati,
fotografie, pezzi originali dei vestiti.
Una gonna è stata
ritrovata, grazie all'intervento del compianto monsignor Giuseppe Diana
parroco della Chiesa di Santa Barbara, addosso alla Madonna dell'Incontro; una seconda gonna pare sia stata utilizzata per ricoprire la "Pietra Sacra" dell'Altare Maggiore e la balaustra del pulpito. |
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Altro reperto eccezionale è un
"dagherrotipo" sul quale è stampata la figura
di una giovane donna vestita con la gonna di "bordatino"
esattamente come la descrive Salvatore Manno nel suo libro "Villacidro",
pubblicato dalla tipografia Dessì di Cagliari nel 1893. |
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Per quanto riguarda la descrizione del modo di vestire dei Villacidresi, partirò proprio da quella fatta dal Manno, che così scrive:
"In fatto di bellezza i Cidresi son di molto al
di sotto degli abitanti di molti comuni, su svariati rapporti inferiori a
questo, ed invano qua quasi si cercherebbe quelle persone dalla taglia spigliata
ed elegante nelle movenze, quella grazia di lineamenti, quel sangue attraente,
che spira simpatia e amore. Generalmente in essi riscontrasi una beltà
mediocre; tuttavia, non mancano dei giovani dalla figura maschia e gentile
ad un tempo e delle donne dalla fidiaca persona.
Il loro vestire è assai modesto.
Gli uomini indossano un vestito, quasi
tutto d'orbace, composto: della giacca, stretta e corta che arriva fino alla
vita; d'un corpetto, aperto in modo da lasciar vedere quasi tutto il petto
della camicia; delle brache, larghe e poco piegate; dei calzoni bianchi, di
lino, rientrati al disotto del ginocchio, dentro le ghette, pure d'orbace,
che tengon ferme con un legaccio di nastro blu.
Per ricoprire il capo portano una berretta di lana nera, piuttosto corta,
ripiegata da un lato.
Il vestito delle donne consiste in una
gonnella di bordatino o d'indiana, spessamente pieghettata in senso verticale
e stretta in un busto di merinoso o di lana bene assettato, che si congiunge,
mercé un uncinetto e una malietta alla gonnella stessa sulla vita;
in un fazzoletto di filo o di lana, gettato sul collo ed incrociato al petto,
i cui lembi vengono allacciati sotto il grembiale, piuttosto corto; ed in
un altro fazzoletto grande, di lino, a fiorami di color oscuro, col quale
si ricopron la testa."
S. Mannu
L'abbigliamento appena descritto è
stato abbandonato in favore degli abiti di foggia moderna, all'incirca negli anni
1920.
Se per l'uomo il modo di vestire
è stato sempre uguale, per la donna non si può dire altrettanto,
tant'è che la gonna ritrovata indosso alla Madonna faceva parte, secondo
la nostra ricostruzione, del modo di vestire delle giovani abbienti.
La descrizione di questo modo di vestire
è stata fatta dalla signora Maria Dessì durante un'intervista
effettuata da due componenti del Gruppo:
Il costume
della donna
"Il
costume di Villacidro non era molto ricco, quello della donna era costituito
da una gonna con molti teli
(il numero dei quali variava in base alle disponibilità economiche).
Come stoffa si usava o l'orbace rosso, molto fine, o il panno sempre rosso.
Era aggrinzita sul retro in modo da formare molte pieghe.
In basso aveva una banda blu più o meno larga, in broccato o altra
stoffa, o delle trine dorate.
Altro elemento era il grembiule, non molto largo, di raso con particolari
riflessi dati dal tipo del tessuto usato...
Altro elemento era il corpetto, molto stretto e fermato sul davanti
con ganci e legacci. Il tessuto usato era il broccato.
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Il costume
dell'uomo
è simile a quello delle zone circostanti.
Esso è costituito da braghe bianche molto ampie fermate in basso
da "cratzas" di orbace nero;
la camicia, anch'essa bianca, molto ampia, e "sa barrita"
nera.
Particolarità è data dalla giacca, in orbace nero
e corredata da un cappuccio unito alla giacca."
Abbigliamento tipico maschile |
Villacidresi in abbigliamento tradizionale al lavatoio pubblico |
In questi venticinque anni di attività, il Folk Città di Villacidro ha partecipato alle
più importanti manifestazioni folkloristiche:
ha rappresentato sempre e rappresenta il comune di Villacidro in Sardegna e
all'Estero, come al Premio Letterario "Giuseppe Dessì", Telethon,
Giornata Mondiale della Pace a La Louvière in Belgio, incontro Mondiale
Giovani Emigrati Sardi a Liegi.
Il Gruppo
ha preso parte alle più importanti manifestazioni in Sardegna:
alla
Sagra di Sant'Efisio a Cagliari,
alla Cavalcata Sarda a Sassari,
alla Sagra del Redentore a Nuoro dove nel 1978, il costume indossato dal Gruppo
è stato riconosciuto da una Giuria di esperti, tra i migliori dodici
costumi sardi,
nel 1979 e nel 1980 ha avuto una menzione particolare
per l'esecuzione dei balli,
al Matrimonio Selargino,
al Matrimonio Mauritano,
al Festival Internazionale del Folklore a Stiring Wendel in Francia,
alla Rassegna delle Tradizioni Popolari di Silanus, 2° posto,
alla Rassegna delle Etnie Campidanesi, ad Assemini, 2° posto.
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Ai lettori di questo sito vorrei far comprendere quanto sia importante conoscere
la storia del proprio paese, della sua cultura e delle sue tradizioni, in
modo da contribuire a migliorarlo e a valorizzarlo.
Facendo parte di un Gruppo Folkloristico come il nostro, si ha la
possibilità di avvicinare e confrontarsi con altri popoli di altri
paesi, conoscere la loro cultura e le loro tradizioni, mentre si fanno conoscere
le proprie.
Questo si chiama Crescere, anche a livello individuale; questo si chiama Progresso.
Certo, la vita di un Gruppo Folkloristico richiede impegno e sacrifici, ma
l'investimento è ampiamente ripagato, in quanto l'orgoglio di rappresentare
il proprio paese è grandissimo.
Gruppo Folkloristico
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