Il centro di culto villacidrese è caratterizzato da una struttura urbanistica triangolare, tre chiese prospicienti tra loro, S. Barbara, Anime Purganti, N.S. del Rosario, danno origine a un salotto cittadino. (foto 1985 )
S. Barbara
Rappresentò il primo centro di raccolta per la piccola comunità
cristiana di allora.
L'edificio che vediamo oggi è in stile gotico-sardo-catalano,
ancora riconoscibile nella cupola dell'abside con volta a crociera, nervature
sagomate e gemma anulare al centro, i rosoni, facciata ondulata e le decorazioni
del portale d'ingresso. E' stato più volte rimaneggiato, soprattutto a fine
XVII sec, nei vari tentativi di accrescimento e di abbellimento. Il nucleo
originario risale al XV sec.
L'interno è coperto con una volta a botte con quattro campate che nel
XVII sec ha sostituito quella primitiva in capriate. Ai due lati le cappelle
intercomunicanti sono sormontate da cupolette senza tamburo e senza lucerne
e sostituiscono le navate laterali.
La facciata è sormontata da un cornicione ad arco che sostiene due
merletti traforati ai bordi.
A fianco, sulla sinistra c'è la torre campanaria a canna quadra con sopra una struttura a base ottagonale che contiene i 4 quadranti dell'orologio e
l'originale copertura a cipolla che termina con e con una grossa palla
di rame, bandiera girevole in lamiera e croce (XVIII sec).
Da
notare.
- l'altare maggiore in marmo intarsiato, scolpito e policromo, attorniato
da 14 angeli e con disegni a rami e fogliami ripiegati in circolo,
di colore rosso e nero; e il paliotto, suddiviso in tre pannelli con medaglioni
raffiguranti in bassorilievo santa Barbara, san Pietro e san Sisinnio che
tiene legata una strega, realizzato dagli Spazzi, celebre famiglia di marmorari (XVIII sec);
- dietro l'altare centrale, una paratora e coro in noce finemente intagliati
da Pasquale Cara del XVIII secolo;
- sulla sinistra, il battistero con la fonte battesimale in marmo (XVIII sec);
- sopra la bussola di ingresso, l'organo a canne costruito nel 1757 da Y.
Violanty;
- l'artistico portale in bronzo opera di G. Argiolas e del
fusore F. Meloni (1992).
Curiosità.
Nell'abside, dietro l'altare centrale, si possono vedere due dipinti murali
raffiguranti l’ultima cena e l’annunciazione. Furono realizzati
nel 1917 da un ignoto prigioniero di guerra austriaco.
Immagini d'altri tempi:
1935
1985
Su bixinau
de PARROCCHIA O CRESIA di M. Carmela Aru .
ORATORIO
DELLE ANIME PURGANTI ovvero CHIESA DELLA MADONNA DEL SUFFRAGIO
La chiesetta, del XVII secolo, in realtà è conosciuta come “Sa Cresia de is Animas”.
Ha una semplice facciata sormontata da un cornicione curvilineo e un campanile
a vela nel lato sinistro .
Dal XVII sec fu utilizzata come sede dalla Confraternita delle Anime (mantellina
rossa).
L'interno è essenziale: è a unica navata con
la volta a botte e una stanzetta laterale adibita a sacrestia.
L' altare ligneo è ricco di intarsi e decorazioni (XVII
sec) addossato alla parete, con un quadro della Vergine al centro, affiancato
da colonnine e da due nicchie; probabilmente l'antico manufatto proviene dalla
vicina chiesa S. Barbara.
Da notare
- l'antico portale in legno di pregevole fattura.
- alcune statue antiche: il Cristo morto, il Cristo della colonna, l’arcangelo
Michele, la Madonna del Carmelo ed Anime purganti, l’Addolorata.
Immagini d'altri tempi:
1924/25
1935
1935
1950/60
Oratorio
SS. Vergine del Rosario
Più nota come "Sa cresia de Nostra Signora", la chiesetta
divenne sede della Confraternita concorrente a quella delle Anime, la Confraternita
del Rosario indossava abito e cappuccio di tela bianca e mantellina nera.
L'edificio, probabilmente del XVII sec. almeno nelle fattezze odierne, fu più
volte rimaneggiato e ampliato. Oggi si presenta con un grazioso loggiato antistante
ed è sormontata da un'importante cupola ottagonale.
L'interno è coperto da volta a botte sostenuta da archi a tutto sesto
e cupola ottagonale nel presbiterio, a sinistra c'è un vano laterale
utilizzato nel passato come sacrestia.
Dal 1998, dopo aver subito un restauro completo, ospita il
MUSEO DI ARREDI SACRI della parrocchia di S. BARBARA.
Da vedere
tre dipinti murali rappresentanti papa Pio V, s. Caterina da Siena e s. Domenico.
Curiosità
La quinta colonna.
L'originale loggiato antistante crollò in seguito all'abbondante nevicata
del 1956. In anni recenti è stato ricostruito con 5 colonne: tre a
sinistra e due a destra, suscitando polemiche.
Il restauratore così ha fatto basandosi su una fotografia degli anni 1935.
Secondo molti, quella colonna fu aggiunta a sostegno di
una copertura lignea già pericolante da tempo.
Immagini d'altri tempi:
1935
1950
1950
1950
1982
Chiesa
di S. Antonio II parrocchia
Man mano che il paese cresceva, gli abitanti del rione più basso chiedevano
che fosse superata la difficoltà della lontananza per accedere ai riti
religiosi. Nel XVIII sec., mons. Pilo venne incontro loro facendo restaurare
la chiesa, già esistente, poi facendovi trasportare i sacramenti.
Il 27 marzo 1947 fu eretta a parrocchia la chiesa di S. Antonio, primo parroco
don I. Manias.
La chiesa subì numerosi interventi che ne snaturarono la precedente
identità.
Esternamente al corpo centrale si affiancava sulla destra una torre campanaria
con orologio non più esistente, sull'altro lato una torre finta faceva
da simmetria.
L'interno si presenta essenziale, con un'unica navata affiancata da 4 cappelle
per lato, intercomunicanti. I numerosi e ampi finestroni circolari e le due
lunette perimetrali assicurano una grande luminosità.
Non sono più
presenti l'ambone in legno e l'antico altare marmoreo.
Curiosità
Annesso alla chiesa c'era un cimitero, che fu ceduto al Comune per costruirvi
le scuole elementari.
Nel 1987 venne consegnata la nuova CANONICA.
Su bixinau
de SANT'ANTONI di M. Carmela Aru
Chiesa
Madonna del Rosario III parrocchia
La chiesa, in cemento armato, è opera dell’ing. Ferdinando Spada,
fu inaugurata il l'11 aprile 1981.
Curiosità
Il primo parroco della parrocchia Madonna del Rosario di Villacidro fu don
Angelo. Pittau, nominato il 1° marzo 1974.
Preso atto della mancanza di locali adatti, egli cominciò ad operare
usando come sede dapprima una casa privata, poi una casermetta di via Parrocchia,
infine nel 1981 la chiesa della Madonna del Rosario.
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