Le campagne
di Villascema,
amena località montana di Villacidro
un tempo abitata, erano molto importanti per i prodotti che portavano in paese: ciliegie, pesche, arance
Si
narra che
un
tempo, proprio a Villascema ci fu una terribile invasione di cavallette
che mise a dura prova l'annata di produzione.
Milioni e milioni di questi terribili insetti divorarono frutti,
piante e ogni cosa incontrassero nel loro cammino.
Per giorni e giorni gli agricoltori furono messi in croce da questa
piaga. Tutti erano convinti che fosse stata un castigo divino;
allora decisero di organizzare una processione alla chiesa di San
Sisinnio con la statua della "Madonna dell'Incontro",
il simulacro della Vergine che viene utilizzato durante la processione
del giorno di Pasqua, in segno di pentimento e devozione.
Arrivati alla chiesa campestre, deposero la statua della Madonna e
presero quella di San Sisinnio per portarla nella chiesa parrocchiale
di Santa Barbara, in paese.
Sperando in una grazia, tutto il paese attendeva con ansia l'arrivo della mattina seguente. L'alba non tardò ad arrivare.
Insolitamente
un gallo passò cantando con la sua stridula voce per tutte
le vie del paese, davanti a tutte le case, dalla più grande
alla più piccola, avvisò tutti i paesani.
Tutta la popolazione di Villacidro, in piedi già dai primi
albori, si diresse verso la chiesa di Santa Barbara.
La sorpresa fu grande quando si accorsero che la statua di
San Sisinnio non c'era più, la trovarono nella chiesetta
a lui dedicata.
Tutti si avviarono allora verso S. Sisinnio
e, nel loro cammino, videro sulla strada solo cavallette morte con i corpicini a pezzi.
L'invasione
era stata placata dal benevolo Santo.
Nella chiesa, le statue della Madonna e di San Sisinnio erano l'una
accanto all'altra e dinnanzi a loro, stavano di guardia due enormi
locuste.
Erano state loro a sterminare tutte le cavallette, per merito di
San Sisinnio tutte le campagne erano ormai salve.
|