Boschi della Sardegna
Leccio - Quercus ilex L.
Castangias,
parco comunale- Villacidro |
Marganai
- Iglesias |
Il leccio è’ una sclerofilla sempreverde ed è la specie mediterranea per eccellenza, diffusa in tutta la Sardegna, dalle zone costiere a quelle interne e montane e costituisce la vegetazione climax mediterranea.
Montimannu - Villacidro |
Marganai
- Iglesias |
E’ una pianta xerofila e moderatamente termofila, si adatta quindi ai climi caldi e secchi, quali quello della nostra isola. Costituisce formazioni boschive monospecifiche e spesso in consociazione con i pini mediterranei (domestico - d'Aleppo - marittimo), con la sughera, la roverella e la macchia mediterranea.
Gentilis, parco
comunale - Guspini |
Marganai -
Iglesias |
E’ una specie frugale, ma non ama particolarmente
i terreni degradati.
Sopporta bene la densità, sia nei boschi puri che in quelli misti.
I boschi di leccio della Sardegna sono prevalentemente governati a ceduo,
mentre si riproducono per via agamica, attraverso l’emissione di polloni
dalla ceppaia dopo il taglio, o più diffusamente per via gamica,
attraverso il seme.
Invaso Rio
Coxinas - Villacidro |
Magusu,
sentiero per Muru Mannu
- Villacidro |
In Sardegna
sono diffuse anche le leccete governate a fustaia, così pure resistono ancora
diverse leccete primarie, come quella del Supramonte.
Ultimamente in Sardegna c’è la tendenza a convertire i cedui in fustaie.
In varie parti della Sardegna, tra queste Villacidro, vegetano esemplari
di leccio maestosi considerati dei veri e propri monumenti vegetali,
naturali e paesaggistici.
Magusu, sentiero
per Muru Mannu - Villacidro |
Magusu, sentiero
per Muru Mannu - Villacidro
|
Il legno del leccio è molto duro, compatto, pesante (peso specifico 1,1), è ampiamente utilizzato per riscaldamento proprio per il suo elevato potere calorifero, così pure forma un ottimo carbone poiché le brace si mantengono a lungo incandescenti. Mentre, non è adatto per la lavorazione perché si imbarca e all’aperto si deteriora.
© G. P. Madau 2005