Rosa canina L.
Famiglia Rosaceae
Nome comune
Rosa selvatica
Nome Sardo
Arrosa burda (Villacidro – Sard. merid.), Arrosa
comuna (Sard. merid.), Arroli (Sarrabus - Gerrei),
Arrolariu (Sarcidano), Orrulariu (loc. div.).
Pipilloddi (frutto).
Notizie generali
Specie indigena tipica della macchia mediterranea.
E’ una pianta caducifoglia diffusa in tutta l’isola e si presenta sotto
forma di arbusto o cespuglio spinoso.
E’ una specie rustica, si adatta quindi a qualsiasi clima e substrato,
quali terreni aridi, poveri e sassosi, vegeta dalla pianura fino ai 1300
mt s.l.m.
La rosa canina la troviamo negli incolti, nelle macchie, nelle radure,
nelle siepi, nelle pietraie, ai bordi dei campi o delle strade, dove forma
delle macchie impenetrabili a causa delle pungenti spine, in consociazione
al Biancospino, al Prugnolo, allo Smilax, al Rovo, ecc.
E’ una pianta officinale molto importante poiché il frutto è un concentrato
di vitamina C, infatti ne contiene da 50 a 100 volte in quantità superiore
rispetto agli agrumi.
Inoltre, contiene anche altre numerose e importanti
vitamine, è utilizzata contro le malattie respiratorie e virali, per
combattere i radicali liberi, per migliorare le difese immunitarie e contro
le ustioni. Anche le foglie sono utilizzate in farmacopea.
I frutti, privati dei semi, sono anche utilizzati per la preparazione di
marmellate e tisane
Portamento
Arbusto spinoso, spesso cespuglio, alto fino a 2-3 metri, rami di colore verde, eretti nella parte inferiore e ricadenti nella parte superiore. Fusto e rami spinosi.
Corteccia
Di colore verdognolo da giovane e più scura e rugosa da adulta.
Foglie
Caduche, alterne, imparipennate, composte da 5-7 foglioline, di forma ovato-ellitiche, con margine seghettato, breve picciolo e spinoso, dimensioni 1-3 cm; lamina lucida e di colore verde scuro nella pagina superiore, opaca e più chiara in quella inferiore.
Fiori
Ermafroditi, 5 petali bianchi-rosati, divisi in due lobi.
Fioritura: aprile-maggio
Frutti
Cinorrodio di forma ovale delle dimensioni di 1-2 cm, lungo peduncolo, di colore rosso scarlatto, con all’estremità i resti evidenti dei sepali. Frutti molto appetiti dagli uccelli.
© G. P. Madau 2005