Hedera elix L.
Famiglia Araliaceae
Nome comune
Edera
Nome Sardo
Edera (Villacidro – Algherese - Località diverse), Edola (Alà dei Sardi), Edra (Logudoro), Ellera (Sassarese - Logudoro), Candelàlzu (Logudoro), Candelaru (Sard. centr.), Bedra (Sassarese), Breda (Sassarese), Brèddula (Gallura), Grèddula (Gallura), Candelzu (loc. div.), Candelatzu (loc. div.), Dreddula (loc. div.).
Notizie generali
Specie indigena.
Specie sempreverde, di aspetto lianiforme rampicante che troviamo in tutta
la Sardegna.
Il nome Edera deriva dal latino “Haerere”, che significa “attaccato”.
Infatti, i rami sviluppano delle piccolissime radici, molto fitte, definite
radici fibrose avventizie, che consentono alla pianta di attaccarsi ad
altre piante.
E’ una pianta legnosa e si arrampica su alberi, muri, ruderi, ponti, ecc, e
si sviluppa anche fino a 30 mt di altezza, ma è strisciante quando non trova
un sostegno al quale arrampicarsi.
Il fusto si presenta contorto, grosso anche 20 cm, e spesso avvolge, a forma
di spirale, la pianta alla quale si ancora, ma di questa si serve solo per
arrampicarsi.
Predilige terreni argillosi ricchi di minerali e cresce nei boschi, nei
luoghi freschi e ombrosi.
E’ una pianta officinale utilizzata in medicina popolare, in erboristeria e
in campo farmaceutico.
Le foglie sono utilizzate come sedativo dello stimolo della tosse,
espettoranti, antinevralgiche, analgesiche e anticellulitiche, mentre i
frutti sono velenosi.
La pianta dell’Edera si presenta sterile o fertile, quest’ultima, oltre a
fruttificare, si differenzia dalla sterile anche per la forma delle foglie.
E’ una pianta utilizzata anche per decorazioni floreali.
Portamento
Lianoso e rampicante di colore verde scuro e lucente.
Corteccia
Color nocciola chiaro e ruvida, con numerose e fitte radici fibrose avventizie, che consentono alla pianta di attaccarsi ad altre piante.
Foglie
Alterne con lungo picciolo, lisce e lucenti, di forma variabile: pianta sterile con foglie palmato-lobate, con 3-5 lobi, di colore verde scuro screziate di bianco, lunghe 5-10 cm; pianta fertile con foglie intere ovato-lanceolate, di colore verde scuro. Entrambe hanno la pagina inferiore più chiara.
Fiori
Ermafroditi, ombrelliformi tonteggianti a gruppi di 5, portati all’apice
dei rami, di colore giallo verdastro, con 5 petali lunghi 3-4 mm.
Fioritura: settembre-ottobre
Frutti
Bacche nere sferiche di 4-6 mm, velenose per l’uomo ma non per gli uccelli e la fauna selvatica in genere.
© G. P. Madau 2005