Crataegus monogyna Jacq.
Famiglia Rosaceae
Nome comune
Biancospino
Nome Sardo
Koràviu (Villacidro), Koàrviu (Iglesiente), Kalàvriu (Sard. merid.), Koavigu (Loc. diverse), Kalabrighe (Aritzo – Sorgono), Kalàbrigu (Ogliastra – Sarcidano – Quirra), Kalàbrighe (Barbagie – Baronie), Kalariggiu (Gallura), Kalàrighe (Logudoro – Goceano), Kalarittu (Gallura), Kalàrvigu (Sard. merid.), Kalàrvizu (Gerrei), Kalàviru (Loc. diverse), Kalàvria (Nuorese), Kalàvri’e (Barbagie), Kalàvrighe (Barbagie – Campidano – Planarga – Aritzo), Kalàvrigu (Ogliastra - Sarcidano – Campidano), Kalàvrike (Barbagie – Goceano), Kallàvrigu (Gerrei – Sarrabus), Karalighe (Logudoro), Kararigi (Sassarese), Mela pasthora (Sassarese), Pirixedda burda (Sard. merid.), Corviu (loc. div.), Kalabrike (loc. div.), Carariggiu (loc. div.).
Notizie generali
Specie indigena tipica della macchia mediterranea.
E’ una pianta diffusa in tutta l’isola e si presenta sotto forma di
arbusto o più raramente come piccolo alberello. Si adatta a qualsiasi clima
e substrato e si spinge fino ai 1000 mt s.l.m, anche se predilige luoghi
ombrosi e terreni argillosi.
Lo troviamo negli incolti, nelle macchie, nelle siepi e ai bordi delle
strade.
E’ un arbusto longevo, ricco di fiori profumati, mentre in autunno-inverno,
con la caduta delle foglie, le bacche si colorano di rosso e attribuiscono
alla pianta un aspetto molto caratteristico e attraente. Per tale ragione è
impiegato anche per scopi ornamentali nei parchi, giardini, ville e per
siepi.
Il biancospino è una pianta officinale, e sin dai tempi antichi, è
diffusamente utilizzato anche in medicina popolare, in erboristeria e in
campo farmaceutico per le sue sostanze terapeutiche contenute nei fiori, nei
semi e nella corteccia, soprattutto per le disfunzioni cardio-vascolari.
Esempio: i fiori contengono principi ad azione cardiotonica che vengono
impiegate come sedativi e antispasmodici per il cuore e per i vasi
sanguigni. In medicina popolare, l’infuso del fiore è impiegato come
antinevralgico e antiemicranico.
Si propaga per seme o per polloni.
Il frutto è edule, ma di scarso valore alimentare poiché insapore e
asciutto.
Il legno è di colore rosso-giallastro e scarsamente utilizzato
nell’artigianato perché tende a fessurarsi e ad imbarcarsi.
Portamento
Arbusto o più raramente piccolo alberello alto fino a 5 metri, chioma globosa, di colore verde chiaro.
Corteccia
Grigiastra e liscia in gioventù o nei rami giovani, bruna e screpolata da adulta.
Foglie
Caduche, ovoidali o romboidali, margine dentellato o inciso da 3-7 lobi, lunga 3-6 cm, con lungo picciolo 1-3 cm, lievemente peloso; lamina di colore verde chiaro e lucida nella pagina superiore; quella inferiore verde grigiastra e lievemente pelosa
Fiori
Ermafroditi in corimbi (piccoli ombrelli) terminali eretti in numero di
15-20, con 5 sepali e 5 petali bianchi; stami con antere rosate.
Fioritura: aprile-maggio
Frutti
Drupe ovoidali o sferiche carnose, prima verdi e rosso vivo a maturità, con residui del calice nell’apice; un solo seme. I frutti sono molto appetiti dagli uccelli.
© G. P. Madau 2005