AVVENIMENTI
CLIMATICI STORICI |
La nevicata del 1985
L’inverno
1984-85 fu un avvenimento che è rimasto nel cuore di tutti gli
appassionati di meteorologia
Purtroppo,
non ho nessun dato scritto di quella stagione, poiché ho iniziato
a descrivere quotidianamente il tempo il 19 ottobre 1985. Quindi devo
fare affidamento soltanto sulla mia memoria.
L’estate
1984 si presentò normale con luglio abbastanza stabile e caldo
soprattutto verso la fine.
Agosto, invece, risultò essere molto
instabile e temporalesco, e già indicava in cuor mio come poteva
essere il prossimo inverno.
Settembre continuò sulla falsariga
di agosto con numerosi temporali.
Ottobre e novembre li ricordo piovosi,
ma anche con belle e tiepide giornate di sole.
Dicembre
iniziò con tempo molto piovoso e temperato, e questo tipo di
circolazione continuò sino al giorno 22. Insomma, fu un autunno
ricco di precipitazioni, governato da un tipo di tempo atlantico temperato,
ma non caldo.
Il 22 dicembre
fu l’ultimo giorno di scuola e lo ricordo molto primaverile: nei
due giorni successivi qualche cosa cambiò in maniera radicale,
e infatti il Natale fu freddo e molto instabile, con frequenti grandinate;
eravamo interessati da una perturbazione da Nord-Ovest. Il 26 la giornata
fu ancora più fredda, con presenza di neve intorno ai 1000m.
Ma
fu il 27 che cominciò a formarsi lo scenario della grande nevicata:
infatti in giunse una nuova perturbazione da Nord-Ovest
ancora più fredda di quella precedente e la neve si vedeva scendere
sopra i 700m, mentre a fine precipitazione si vedeva bianco sopra i
900m.
Dopo la pioggia l’aria si fece ancora più fredda, e questa situazione
durò anche il giorno dopo.
Domenica 30 nuove precipitazioni portarono
la neve nuovamente sopra i 900m; l’ultimo giorno dell’anno
fu contrassegnato da un freddo vento di maestrale. Qualcosa di grosso
si stava preparando nel Nord-Europa.
Il 1985 si aprì sicuramente con il freddo poiché già
il 2 gennaio un nuovo impulso di aria gelida portò nel pomeriggio
le prime grandinate. Ma fu il 3 che il freddo si fece veramente intenso
e in paese cadde il nevischio per tutta la giornata: la notte prima
invece era la grandine che l’aveva fatta da padrone. La neve era
presente sui monti già al di sopra dei 600m. Il 4 il cielo era
nuvoloso e cadeva ancora del nevischio: il freddo era molto intenso
e il pomeriggio, quando uscii a giocare con gli amici, lo sentivo nonostante
stessi correndo e saltando. I monti erano di un bianco ghiacciato!
I
preparativi erano finiti e tutto era pronto per il grande evento.
Il
6 gennaio, giorno dell’Epifania, il cielo era nuvoloso e il freddo
era intenso: il pomeriggio, guardando “Domenica in” alla
tv, venni a sapere che a Roma stava nevicando abbondantemente, quindi
il fatto che la neve potesse arrivare anche da me lo sentivo come una
cosa certa.
Il giorno dopo, lunedì 7, il sogno si stava trasformando in realtà:
al risveglio i tetti delle case erano bianchi e un leggero strato di
giaccio ricopriva le strade.
Durante la notte aveva nevicato: il freddo
era pungente. Alle 8:30 andai a scuola e nel mentre il cielo si stava
riannuvolando: prima di entrare a scuola mi accorsi che qualche leggero
fiocco stava scendendo.
Entrato
in aula appena iniziata la lezione cominciò a nevicare intensamente:
la lezione andò a farsi benedire e tutti noi eravamo alle finestre
per guardare lo spettacolo. I professori, che erano tutti di Cagliari,
erano più eccitati di noi. Nevicò sino a mezzogiorno e
appena smise uscimmo anticipatamente.
Tutto
era ammantato da un leggero strato di neve; durante il pomeriggio la
neve si sciolse sotto i 300m, mentre sopra i 300 gelò.
La
sera il cielo divenne sereno, e nella trasmissione “Che tempo
fa” Andrea Baroni mise gelo e neve in quasi tutta Italia.
Prima
di cenare salii in terrazzo e poiché era luna piena si vedevano
i monti chiaramente bianchi: uno spettacolo favoloso.
Il
giorno dopo, all’alba stava nevicando e smise intorno alle otto:
imbiancò nuovamente tetti e macchine, poi la neve gelò.
Andai a scuola, ma lezione non se ne fece poiché eravamo tutti
eccitati.
Il pomeriggio il cielo divenne nuvoloso e scendeva qualche rado fiocco:
il freddo era intenso.
Quando il sole
stava tramontando si alzò forte il vento da Nord e insieme arrivò
la neve sotto forma di tormenta: nevicò incessantemente tutta
la notte sotto il forte vento e la mattina dopo, il famoso mercoledì
9 gennaio, al suolo c’erano almeno 20 cm di neve farinosa.
Bisogna ricordare
che la sera prima, appena iniziato a nevicare, la temperatura piombò
sottozero e sulle strade si formò subito uno spesso strato di
ghiaccio.
La
mattinata proseguì sotto nevicate intermittenti, mentre intorno
all’una ci fu una breve pausa con cielo molto nuvoloso: il vento
soffiava forte e si vedeva come riusciva a sollevare la neve dal suolo.
La neve era asciuttissima,
segno questo che la temperatura era costantemente sottozero.
A
Cagliari la minima fu di -1° e la massima di 1. Intorno alle due
si scatenò un'autentica bufera di neve che durò sino alle
sette. Ovviamente le scuole erano chiuse: riaprirono lunedì 14
gennaio.
Dalle
cinque del pomeriggio del giorno 8 alle sette di sera del giorno 9 si
realizzò per me la nevicata perfetta, con temperatura costantemente
sottozero: infatti in questo lasso di tempo in paese non si sciolse
un solo grammo di neve.
La
notte proseguì con cielo nuvoloso ma senza precipitazioni, il
che permise a un po’ di neve di sciogliersi.
All’alba
del 10 una temporanea schiarita permise alla temperatura di scendere
sottozero, e questo fece formare sui tetti delle stalattiti lunghe
30cm.
Subito
dopo dei tuoni annunciarono nuove precipitazioni nevose, che proseguirono
a intermittenza sino all’una.
Dopo
ci fu un aumento delle temperature e nel tardo pomeriggio si vide scendere
qualche goccia di pioggia che poneva termine al fenomeno nevoso.
La
nevicata allungò in effetti di una settimana le vacanze di Natale:
fu, diciamo così, una nevicata molto natalizia, di quelle classiche
da letteratura.
giorni 11 e 12 furono contrassegnati da cielo per lo più sereno
e forti gelate notturne. Domenica 13 c’era ancora neve sulle strade
e il cielo si fece nuvoloso.
Stava arrivando
una perturbazione atlantica che tanta neve portò sul nord-Italia.
Questa depressione portò piogge dal 14 in poi e neve sopra i
700m sulle montagne di casa, poi dal 17 la neve si trasformò
in pioggia anche in quota e il freddo mollò la presa.
Il
mese continuò con altre piogge e negli ultimi giorni ci fu una
bella grandinata a chiudere un mese mitico per gli appassionati di meteorologia.
Nel mese di gennaio
1985 ricordo anche una nevicata storica a Los Angeles.
Febbraio lo ricordo
con qualche giornata di pioggia, qualcuna con gelo notturno, ma prevalentemente
secco e tiepido.
In quel mese ricordo
che un'ondata di freddo portò la neve abbondante ad Atene.
Di altro stampo
fu marzo: il 2 iniziò a piovere, e la pioggia continuò
giornalmente sino al 20, tanto che le finestre esposte alla pioggia
non chiudevano tanto era gonfio d’acqua il legno.
In
questo periodo di maltempo, la notte tra il 16 e 17 arrivò un
blocco di aria fredda che portò la neve a Roma il giorno 17,
mentre qui c’erano intense grandinate e neve sui monti sopra i
700m.
Il giorno 18 la
neve arrivò anche in paese sotto forma di violenti rovesci di
nevischio e monti molto bianchi sopra i 500m.
Nel tardo pomeriggio
del 18 in paese la temperatura era di soli 2°C.
Il giorno dopo
continuarono deboli grandinate, poi il mese si chiuse con tempo più
stabile che fece calare il sipario su quell’inverno mitico.
Mondo