Panorama
dalla pianura di Su Tasuru
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Il territorio villacidrese
è diviso quasi per metà tra pianura e montagna:
la pianura è quella del Campidano, mentre la zona montana è compresa
nel massiccio del Linas.
Questa
varietà determina differenze climatiche anche in un'area relativamente
ristretta quale quella compresa all'interno dei nostri confini comunali.
Innanzitutto, in linea generale, bisogna dire che il nostro clima è
quello mediterraneo, con le precipitazioni che si concentrano tra autunno,
inverno e primavera, con la classica siccità estiva provocata dall'anticiclone
delle Azzorre e da quello africano (figure presenti, a volte, anche
in altri periodi dell'anno), inverni spesso brevi ed estati calde.
E' importante dire che nel Mediterraneo
confluiscono masse d'aria di diversa origine, atlantica, africana, dell'Europa
settentrionale ed orientale (Russia compresa), che comportano una diversità
di situazioni climatiche potenzialmente variabili nel corso di una stessa
stagione e che presentano aspetti contrastanti.
Villacidro non sfugge a questa regola caotica, che poi è la stessa
che guida la meteorologia e i fenomeni ad essa associati.
La
piovosità
Parlavo di differenze climatiche nel
territorio comunale, e la prima che possiamo incontrare tra la pianura
e i vicini monti riguarda la piovosità.
Lago di M.Mannu |
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Le zone montuose favoriscono
la formazione delle nuvole, trattenendole più a lungo e determinando
così precipitazioni più abbondanti rispetto alla vicina pianura.
Il massiccio montuoso del Linas possiede diverse cime che superano i
1000 m di quota (tre i 1200 m), questo favorisce un incremento delle
precipitazioni.
Un altro elemento importante che influenza le piogge sono le foreste
e la vegetazione in genere, di cui i nostri monti sono ricchi.
Anche la pianura è ricca di vegetazione, grazie alle colture agricole,
e questo fa in modo che il Campidano villacidrese sia meno arido di
altre porzioni della stessa piana.
Dai dati pluviometrici riferiti alla Caserma Forestale di Montimannu
si evince che quella vallata ha una piovosità media superiore ai 1000
mm, mentre nell'abitato si aggira intorno agli 800 mm; man
mano che ci si sposta verso la pianura la quantità di precipitazioni
diminuisce.
E' doveroso precisare che i pluviometri sottostimano i quantitativi
di pioggia in presenza di vento, poiché quest'ultimo impedisce all'acqua
di entrare tutta nel contenitore; e noi sappiamo quanto vento soffia
in Sardegna, e in particolare a Villacidro, quindi è verosimile che
i dati reali si discostino sensibilmente da quello che registrano le
nostre strumentazioni.
Temporale in avvicinamento
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Come
accennato, una delle zone più piovose del nostro territorio è
proprio la vallata che da Montimannu, proseguendo lungo il corso
del rio Cannisoni, sale sino alle pendici del Linas, soprattutto in
presenza di correnti Sud-occidentali che scaricano la loro umidità bloccate
dalle alte creste superiori ai 1000 m.
Altre zone dove presumibilmente si hanno i massimi di piovosità sono
le valli di Coxinas (particolarmente esposta alle correnti settentrionali),
di Castangias (orientata ad Est), di Narti e di Villascema
(rivolte a Sud-Est): insomma, tutte le zone che stanno a ridosso dei
rilievi più alti e boscosi, tenendo presente che il massimo di piovosità
generalmente si ha proprio sulle sommità dei rilievi.
Per
trovare le zone meno piovose, come già detto, bisogna spostarsi in piena
pianura.
Riguardo all'area urbanizzata, sicuramente la zona alta (in
particolare la parte del paese che si incanala verso Castangias) riceve
qualche mm di pioggia in più rispetto alle zone basse.
Cumulonembo
estivo:
formazione di una incudine
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Il mese più piovoso a Villacidro è
generalmente novembre, ma possiamo allargare il periodo più perturbato
a novembre-dicembre e febbraio-marzo.
In autunno si hanno le precipitazioni più intense, mentre violenti temporali
non sono rari in tarda primavera e nei mesi estivi, specie in presenza
di correnti instabili da Nord-Est, esaltate dai rilievi che
incontrano subito ad Ovest del paese.
Il territorio di Villacidro è comunque un'isola felice rispetto ad altre
località dell'isola, sia per la piovosità, sia per la ricchezza d'acqua
presente nel sottosuolo.
La
temperatura
Nevicata
sulle cime incombenti di S.Miali |
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Un altro parametro importante per capire
il clima di un determinato luogo è la temperatura.
Essa è influenzata da cinque fattori fondamentali: latitudine, altitudine,
distanza dal mare, correnti dominanti e insolazione.
L'abitato di Villacidro si trova a 39° 27" circa di latitudine Nord,
ad un'altitudine sul livello del mare che varia dai 180-190 m
delle periferie orientali a 330 m circa delle zone occidentali più elevate,
ad una distanza di trenta km in linea d'aria dal mare,
influenzato da correnti d'aria di origine diametralmente opposta (come
quelle africane, atlantiche o Nord-europee).
La latitudine e l'altitudine fanno sì che il paese abbia temperature
abbastanza miti (soprattutto in contatto con aria atlantica), ma in presenza
di correnti Nord-europee (anche russo-siberiane) si possono avere periodi
di freddo intenso, come d'altronde, per influenza di correnti Nord-africane,
forte caldo.
Il primato di mese più freddo
viene condiviso, a seconda delle annate, tra gennaio e febbraio,
con leggera prevalenza del primo; raramente dicembre, e ancora meno
marzo.
Il mese più caldo è un affare tra luglio e agosto, con
leggerissima dominanza del primo.
Non è raro che sia giugno, mentre più sporadico è il primato di settembre.
P.Perda
de sa Mesa
dalla pianura di Cannamenda |
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I
giorni più freddi dipendono dal periodo in cui arrivano le correnti
artiche o siberiane (alcuni anni non arrivano proprio), che in genere
si manifestano tra gli ultimissimi giorni di dicembre e l'inizio della
terza decade di febbraio.
Mentre il forte caldo si ha più costantemente tra il quindici di luglio
e ferragosto.
I primi freddi si fanno sentire generalmente nella prima decade di novembre,
mentre gli ultimi si possono spingere sino all'inizio della terza decade
di aprile.
Il caldo può mostrare i denti già a metà maggio, e farci compagnia anche
a metà ottobre (più raramente a fine mese).
Quando si parla di freddo viene automatico pensare alla neve:
sui rilievi di Villacidro, e quindi sulle cime del massiccio del Linas
che superano i 1000 m, la neve può fare la sua comparsa già a metà novembre,
ma generalmente cade da fine dicembre;
le ultime nevicate si possono avere anche all'inizio della terza decade
di aprile.
Le nevicate maggiori sui nostri monti si hanno generalmente a gennaio
e febbraio, mentre, a sorpresa, in marzo i monti si imbiancano con la
stessa frequenza con cui si coprono di neve in dicembre.
Questo è dovuto al fatto che la nostra isola ha il clima influenzato
dal mare, e sappiamo quanto il mare tardi a raffreddarsi (o a riscaldarsi),
quindi a dicembre, quando abbiamo le giornate molto corte, il mare è
più caldo rispetto a marzo, quando però le giornate sono più lunghe:
ciò fa in modo che marzo sia leggermente meno freddo di dicembre.
Sui nostri monti, specialmente quelli che superano i 1000 m, in certe
annate si possono avere nevicate abbondanti:
sulle P. di S. Miali (1062 m), dopo una nevicata, non è difficile imbattersi
in certi punti dove il manto bianco superi il metro di altezza.
Ghiaccioli
durante la nevicata del 1985
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Si
racconta che su questa montagna, nel periodo febbraio-marzo 1956, dopo
che la neve cadde quotidianamente per più di un mese (con apporti nevosi
anche in aprile), il manto ricopriva fino a farli scomparire i lecci
presenti in alcuni canaloni sotto le cime, e la neve, sotto forma di
ghiaccio, durò sino ai primi di agosto, periodo in cui i caprari della
zona e le loro greggi andavano a dissetarsi nelle piccole grotte prodottesi
dallo sciogliersi del ghiaccio.
Le punte di Santu Miali sono anche la zona di tutto il massiccio del
Linas in cui, dopo grandi nevicate, la neve dura di più.
Non è azzardato sostenere che questa montagna durante l'inverno, per
la sua particolare conformazione, per la sua collocazione a oriente
delle cime maggiori (e quindi per la maggiore lontananza dal mare) e
per la sua esposizione a Nord, sia la zona più fredda dell'intero gruppo
del Linas.
Ed infatti la località di Coxinas, una valle posta tra 500 m
e 700 m di quota, dominata dal versante Nord-Est del S.Miali e molto
esposta ai venti settentrionali, ha fama di clima invernale piuttosto
estremo.
Altra zona sicuramente fredda è l'altopiano di Oridda, situato
tra i 600 e 700m , dove molto basse risultano le temperature minime
in presenza di cielo sereno e calma di vento.
Citiamo anche la zona alta di Croigas, un boscoso e dolce pendio
posto sul versante Nord-Est del Monte Acqua Piccinna (1013 m),
e non possiamo non nominare come zone fredde gli alti versanti Nord
della P. Perda de sa Mesa (1236), P. de Is Cabixettas (1202 m), P. Acqua
Zinnigas (1136m), P. Cammedda (1214m), e Monte Lisone (1094m).
Il
centro abitato di Villacidro può presentare temperature basse in
occasione di ondate di freddo, e in questo caso nelle campagne circostanti
la temperatura minima può scendere sino a -7, -8°C.
I giorni di gelo (quando la temperatura non supera gli 0°c in tutto
l'arco della giornata) in paese sono molto rari e si verificano il più
delle volte in presenza di nevicate, con il sole quindi coperto.
Con il cielo sereno è possibile solo in occasione di robusti venti di
Burian (vento di origine siberiana, generato dall'anticiclone russo-siberiano),
e in anni recenti ciò è capitato il 27 dicembre 1996 e ancora più intensamente
nel gennaio 1981.
Il sole delle nostre latitudini e le basse quote il più delle volte
non lasciano scampo al ghiaccio.
M. Margiani Formazione temporalesca
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In
paese, le nevicate che possono bloccare le normali attività non sono
frequenti, ma in annate normali i tetti delle case vengono imbiancati
almeno una volta.
Spesso capita di avere differenze tra la zona alta e quella bassa dell'abitato,
con la neve che imbianca case e strade nella prima, e fiocchi che si
sciolgono a contatto con il suolo nella seconda.
Questo perchè la temperatura diminuisce 0,6°c ogni 100 m di quota, e
in certe condizioni anche di più; il fiocco di neve è sensibilissimo
alle variazioni di temperatura e quindi anche in presenza di minimi
aumenti si scioglie velocemente.
A volte solo 100 m di dislivello fanno si che una zona sia imbiancata
e l'altra solo bagnata.
A proposito di nevicate, è doveroso accennare a quella del 20 gennaio
1935, quando in una sola giornata cadde più di un metro di neve in paese.
Negli
annali del clima di Villacidro i giorni in cui la temperatura supera
i 40° sono molto più numerosi dei giorni di ghiaccio.
Rare le estati in cui qualche giorno il termometro non vada al di là
di quella cifra.
Questi valori si raggiungono in occasione dell'arrivo di venti africani,
in concomitanza dell'invasione di un'anticiclone a tutte le quote, anch'esso
di matrice africana.
Comunque, anche le ondate di caldo che provocano temperature massime
superiori ai 40° persistenti diversi giorni, e minime intorno ai 30°c,
sono rare. La più famosa è quella del luglio 1983, mentre più recentemente
abbiamo avuto quella dell'agosto 2000, anche se in tono minore.
Una delle zone dove si hanno le temperature massime più elevate
durante la stagione estiva è senz'altro la località Gutturu de Forru,
cioè i colli a Sud-Est della chiesa di S. Sisinnio, una località molto
bersagliata dagli incendi.
I rilievi più alti sono mitigati dalle foreste.
Ho parlato nella maggioranza
dei casi di situazioni estreme.
In genere le temperature massime invernali sono abbastanza miti, mentre
in estate il caldo può diventare fastidioso anche per lunghi periodi.
Le stagioni intermedie sono anch'esse soggette alle variazioni della
provenienza delle correnti, ma non si hanno quasi mai gli eccessi di
inverno ed estate:
solo alla fine dell'autunno è possibile avere freddo intenso, e solo
a fine primavera può sembrare di essere in piena estate.
Il vento
Nubi da Stau in formazione
sulla cima di M.Margiani
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Per concludere parliamo di un fenomeno
che in Sardegna e anche a Villacidro è dominante: il vento.
Il nostro territorio è battuto da tutti i quattro venti principali:
maestrale (provenienza NO), libeccio (SO), tramontana (NNE), scirocco
(SE).
Il più frequente e impetuoso è il maestrale, ma anche gli altri possono
essere insistenti e forti.
Solo la tramontana è un vento meno frequente (come in generale in tutta
la Sardegna);
essa, soprattutto nelle fasi perturbate, si incanala nella fossa del
Campidano, e da noi prende una direttrice NO-SE, camuffandosi da maestrale;
altre volte arriva proprio con la sua direzione naturale.
Questo fa sì che a Villacidro, durante l'arco dell'anno, i giorni senza
vento siano veramente pochi.
Durante le fasi perturbate i venti
meridionali portano molta pioggia:
il libeccio e soprattutto lo scirocco, che scontrandosi con i rilievi
provoca anche un effetto Stau (formazione delle nubi per sollevamento
forzato delle masse d'aria).
Infatti, i nubifragi più violenti in paese e nei rilievi circostanti
si hanno proprio con lo scirocco (vedi 7 novembre 1983), mentre nella
parte più occidentale del comune (Montimannu, Magusu) le piogge più
abbondanti si hanno con il libeccio, sempre per lo stesso motivo.
Anche il maestrale porta pioggia, a volte pure abbondante e continua,
e in questo caso prende il nome di maestrale nero.
I luoghi più ventosi
sono da individuarsi ovviamente sulle cime più alte ed esposte: S.
Miali, M Margiani (859 m), e alte creste del Linas.
In
ossequio alla legge fisica secondo cui le correnti discendenti
distruggono le nuvole,
questi cumulonembi esauriscono il loro volume per riformarsi
al di là della pianura.
Veduta dalla cima di M.Margiani |
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In base all'osservazione dei fenomeni
atmosferici a mio parere il luogo maggiormente piovoso, nevoso, ventoso,
nebbioso e freddo del gruppo del M. Linas è la zona delle P. di S.
Miali.
Sarebbe molto interessante dislocare stazioni meteorologiche in varie
parti del territorio preso in considerazione, per avere così una conoscenza
più approfondita del nostro clima.
Da tutto ciò si evince che il clima
villacidrese è un pò diverso da quello che si ha nelle zone costiere
della Sardegna, quel clima che nei libri di geografia viene in genere
esteso, erroneamente, a tutto il territorio sardo.