POLISPORTIVA KARATE MONTE LINAS

La
società POLISPORTIVA MONTE LINAS KARATE Villacidro è
nata nel 1991 per opera di alcuni appassionati, con lo scopo
di sensibilizzare i giovani alla pratica di questo sport ancora poco
conosciuto e poco apprezzato, ma che sta riscuotendo sempre maggiore interesse.
La società è affiliata alla
FIJLKAM
(Federazione Italiana Lotta - Judo - Karate - Arti Marziali), partecipa a
molte gare a livello sia regionale che nazionale, classificandosi spesso con
un buon punteggio, grazie agli allenamenti e all’impegno degli atleti.
L'atleta Ilaria Atzori si è qualificata ai campionati italiani
di kumite ad Ostia l'8 febbraio e ai campionati italiani di kata svoltasi
a Salerno il 25 aprile 2004. Naturalmente, ha raggiunto i campionati italiani
qualificandosi prima ai campionati regionali, che si sono svolti per il kumite
ad Arborea (OR) e per il kata a Uri (SS).
L’istruttore della palestra è
Salvatore
Atzori, cintura nera 3° DAN di karate.
La Polisportiva il 2 maggio 2004 ha organizzato le qualificazioni ai campionati italiani Juniores maschile/femminile.
I primi due di ogni categoria hanno avuto accesso ai campionati
italiani che si sono svolti a Ostia il 15/16 maggio 2004.
Ogni anno la Polisportiva Monte Linas organizza una gara a livello promozionale
a cui partecipano società provenienti da tutta la Sardegna.
IL KARATE SOUND
Il
Karate Sound è una prova di abilità a squadre che viene esercitata
con il coordinamento delle tecniche ad un ritmo musicale preciso.
Durante l'anno 2003/2004 ha partecipato a campionati e gare di livello
Regionale. La Polisportiva Monte Linas si è qualificata prima alla gara promozionale
svoltasi a Oschiri, e seconda al campionato Regionale di Uri.
LE ARTI MARZIALI E IL KARATE
Le arti marziali si dividono in:
sumo, tai-chi Chuan, Kendche, sono tecniche di combattimento usate nell’estremo
oriente.
Fra queste, in particolare, il karate è un'arte marziale che prevede l’uso
delle braccia e delle gambe senza l’aiuto di armi.
Lo scopo del karate non è la vittoria
nel combattimento, ma il raggiungimento della perfezione tecnica
e l'equilibrio interiore della persona.

Federazione Italiana Lotta - Judo -
Karate - Arti Marziali |
LE TECNICHE FONDAMENTALI DEL KARATE
sono suddivise in colpi d’attacco e di difesa:
i primi sono effettuati da pugni e calci; i secondi riguardano solo parate.
Il karate prevede due specialità:
il katà e il kumitè;
Il primo consiste in una serie di parate e attacchi che raffigurano un combattimento
reale senza avversari.
Il kumitè (
KUMI) incontro di mani (
TE):
nel combattimento i due praticanti si fronteggiano applicando le tecniche
che hanno imparato nei fondamentali e nel
katà.
Le gare si svolgono su un quadrato delle
dimensioni di 8 x 8 m, coperto da materassini (
tatamy);
vince il concorrente che ottiene
3 ippon,
o punti pieni, oppure
6 waza-ari,
o mezzi punti.
Per ottenere un punto è necessario che la tecnica venga portata alla giusta
distanza con forza, correttezza, eleganza e scelta di tempo.
Il livello di
preparazione dell’atleta è diviso in categorie ed è evidenziato da cinture
colorate che cingono i fianchi del kimono.
È previsto un passaggio di categoria,
segnalato dal cambio di colore della cintura (
KIU)
: si va dal bianco per i principianti, al giallo, arancio, verde, blu, marrone
e nero. A sua volta la cintura nera viene divisa in dieci
DAN.
A differenza di
età ci sono le categorie:
pulcini |
5-6 anni |
bambini |
7-8 anni |
ragazzi |
9-10 anni |
esordienti a |
11-12 anni |
esordienti b |
13-14 anni |
cadetti |
15-17 anni |
juniores |
18-20 anni |
seniores |
21-35 anni |
LO SVOLGIMENTO DELLE GARE
DI KUMITE
La durata dei combattimenti è
di 1 minuto e 20 secondi per gli esordienti A/B, mentre per le categorie maggiori
di 2 minuti.
In tutte le gare, sia individuali che a Squadre, se durante un'azione del
combattimento un'atleta finisce al tappeto, il cronometrista, inizia
il conteggio e se l'atleta non si rialza entro lo scadere dei 10 secondi
non potrà più continuare la competizione, indipendentemente
dal risultato del combattimento.
Gli Atleti devono presentarsi sul tappeto
forniti di cintura rossa e guantini rossi o cintura blu e guantini blu e cintura
blu.
Ciascun atleta deve indossare una sola cintura, pertanto non deve
indossare quella che indica il grado.
Gli atleti devono presentarsi sul tappeto forniti delle seguenti protezioni
personali:
paradenti, paraseni, guantoni e parapetto.
Non è ammessa nessuna forma di contatto con tecniche di braccio alla
testa.
E' ammessa invece una lieve forma di contatto con tecniche di gamba.
Le tecniche portate alle altre parti del corpo consentite devono essere controllate,
cioè non devono causare alcun danno all' avversario.
LO SVOLGIMENTO DELLE GARE
DI KATA
Per rendere più graduale il passaggio dalla valutazione
con "punteggio" a quella con "bandierine" e per garantire
l'oggettività dei valori in campo, le gare di Kata (forma) si disputano
nelle fasi eliminatorie con il sistema del "punteggio" e nella Finale
( per il 1°- 2°- 3° posto ) con il sistema delle bandierine.
In tutte le gare la scelta del Kata è libera, ma in ogni prova, compresi
eventuali spareggi, si deve
eseguire un Kata diverso.

UN PO' DI STORIA

Le
origini del karate risalgono a più di mille anni fa, quando era praticato
in Cina con un altro nome e differenti tecniche.
Il karate moderno nasce all’inizio del
nostro secolo per opera del maestro
Ghichin Funakoshi, a cui si deve
l’invenzione di uno stile tra i più praticati, lo
shotokan, da shoto
(onda di pino), è l’attuale nome della disciplina.
Esistono vari stili di karate; i più conosciuti sono, oltre allo
shotokan,
il
wado-riu, il
gojo-riu, il
shito-riu.
A partire dagli anni Cinquanta, il karate iniziò a diffondersi anche al di
fuori dal Giappone, e nel 1970 si svolse il primo campionato mondiale.
Il significato letterale del karate
(KARA-TE) è: mani vuote.
Nel karate l’elemento fondamentale dell’apprendimento
è la posizione che l’atleta, nelle diverse circostanze, deve tenere.
Forma corretta, equilibrio e stabilità
garantiscono un costante miglioramento nell’esecuzione delle varie tecniche;
solo attraverso uno studio approfondito delle posizioni ed una loro corretta
applicazione si possono ottenere velocità, precisione e potenza.
Si cura l'insegnamento all’attività
fisica e mentale, il massimo rispetto nei confronti del maestro,
de DOJO, degli altri compagni e della propria persona.
A cura di:
Ilaria Atzori